• Settembre

    25

    2016
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La prima infanzia e l’amore rifiutato

La prima infanzia e l’amore rifiutato

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La prima infanzia e’ un periodo molto delicato dello sviluppo.

Alcuni neonati ricevono dalla mamma risposte tiepide o indifferenza.

In questo modo i loro tentativi, messi in atto per ricevere le attenzioni e gli sguardi amorevoli della mamma, vengono percepiti da loro stessi come privi di valore.

E’ come se il bambino leggesse sul volto della mamma che non e’ lui cio’ che la sua mamma desidera. Questo accade quando la mamma non gioca con la sua bambina e le sue bambole, quando non si entusiasma di fronte al castello di sabbia del figlio, non coccola la figlia, non abbraccia il figlio.bambina-con-bambola

Quando la mamma non riesce ad entrare in relazione con il suo bambino, spesso perche’ quando era bambina nessuno ha instaurato una buona relazione con lei, spesso perche’ sofferente di depressione.

Un bambino che non riesce a ricevere le attenzioni che desidera dalla mamma troppo spesso apprendera’ che qualsiasi cosa faccia non potra’ mai suscitare gioia negli altri, si sentira’ inadeguato se gli altri rimangono indifferenti alle sue sollecitazioni, credera’ di non meritare l’amore dell’altro.

Diventera’ passivo e introverso.

Se il bambino intorno ai due mesi incontra una luce nel volto della mamma, puo’ stabilire con lei una lunga interazione basata su sguardi d’amore.

Stern ha definito questo ‘tempo’ che precede il momento in cui il bambino sapra’ parlare, camminare, esplorare, il periodo del ‘mondo-viso’ che si estende dai due ai sei mesi.

Questo periodo e’ fondamentale per il bambino, anche in funzione di una buona autostima.

Quando il bambino e’ coinvolto in una relazione appagante con la mamma, giocano, ridono insieme, nel suo cervello si attivano stimolazioni chimiche positive: dopamina, serotonina, endorfine, sostanze che non vengono rilasciate dal cervello se non si ricevono risposte e reazioni ai tentativi di comunicazione, al contrario vengono rilasciate sostanze chimiche associate alle emozioni dello stress.

Nei neonati che vivono spesso interazioni piacevoli con la mamma dopamina, serotonina e endorfine vengono rilasciati regolarmente nel cervello e cio’ permette di suscitare stati emotivi positivi, speranza, ottimismo, felicita’, stati d’animo di cui sono privi i bambini che non godono spesso di interazioni piacevoli con la mamma.

La dopamina ha un ruolo importante anche nello sviluppo della curiosita’, della motivazione per gli apprendimenti, del desiderio di esplorare.

I momenti di scambio giocoso con la mamma nella prima infanzia sono importanti in quanto i sistemi dopaminergici sono in fase di sviluppo e ne viene cosi’ regolata la crescita consentendo lo sviluppo del cervello nel complesso. Inoltre una intensa stimolazione di dopamina nel cervello del bambino nella prima infanzia agisce sui geni che influenzano il flusso delle sostanze calmanti associate ai sentimenti di affetto.

In caso contrario il bambino da adulto potra’ essere caratterizzato da una bassa autostima e soffrire di depressione.

Spesso i genitori non sono pienamente consapevoli dell’importanza delle interazioni gioiose e della loro influenza sullo sviluppo di una buona autostima e di un sano equilibrio emotivo.

I primi doni che il bambino offre alla sua mamma sono ricchi di significato.

Quando il dono viene accolto bene dalla sua mamma diventa un prezioso momento di condivisione e il bambino si riempie di vitalita’ e di nuova energia. La gioia del bambino e’ alimentata dallo sguardo e dalla voce felici della mamma per il dono ricevuto ed il mondo diventa un luogo meraviglioso per il bambino.

Quando, per stanchezza o per altre ragioni, il dono non viene accolto bene, la mamma comunica al images-10bambino di non disturbare e fa si’ che il bambino sperimenti un sentimento di vergogna e di rifiuto. Il bambino inizia a credere di non aver nulla di buono da offrire alla sua mamma, di non aver nulla di buono in se’.

Si scoraggera’, perdera’ la sua spontaneita’ e il desiderio di coinvolgere gli altri. Avra’ sempre il timore di sperimentare il sentimento della vergogna nell’avvicinarsi all’altro.

Se il bambino sente rifiutato il suo amore per la mamma o percepisce indifferenza da parte sua, ne risentiranno la sua autostima e la sua capacita’ di amare in quanto il suo cuore si indurira’. Amare gli ha procurato sofferenza e potrebbe non avere piu’ il coraggio di amare ancora.

Un percorso di supporto psicologico aiutera’ il bambino a costruire una buona autostima, a stabilire la fiducia in se’, nella propria capacita’ di amare e nella risposta positiva dell’altro. In un percorso parallelo anche la mamma potra’ sentirsi compresa nelle sue preoccupazioni e accolta nei suoi bisogni.

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