• Settembre

    22

    2021
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Sognare il proprio futuro o progettarlo attraverso una scelta consapevole della facoltà universitaria a cui iscriversi?

Sognare il proprio futuro o progettarlo attraverso una scelta consapevole della facoltà universitaria a cui iscriversi?

I giovani, alle soglie dei 18 anni, si trovano a dover fare scelte importanti per il loro futuro come quella della facoltà universitaria a cui iscriversi, in un clima che ne evidenzia purtroppo quasi esclusivamente gli aspetti negativi ed in un Paese che vive una situazione di difficoltà economica.

Spesso vengono date notizie negative prive di fondamento che contribuiscono ad una visione delle opportunità future pessimistica e senza speranze, senza che venga valutata l’autenticità della fonte di tali notizie.

In particolare viene sostenuto e finisce per diventare convinzione diffusa che il numero dei laureati nel nostro Paese è aumentato in modo esorbitante ed è troppo alto. Una seconda notizia negativa che viene diffusa è che la laurea non serve più a migliorare la condizione lavorativa ed economica e che quindi è meglio non investire tempo e fatica negli studi universitari per ottenere un pezzo di carta inutile perchè sarebbero sprecati.

Queste affermazioni sono entrambe false come rivelano le analisi condotte dal consorzio Alma Laurea e i rapporti pubblicati dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.

Tali studi, infatti, mostrano che il numero dei laureati in Italia negli ultimi anni è diminuito ed inoltre rimane molto inferiore alla media europea. In Italia abbiamo infatti il più basso numero di laureati nell’Unione europea.

Inoltre rispetto ai diplomati, i laureati mantengono un vantaggio sia nel trovare lavoro sia nell’ottenere una retribuzione più alta in particolare considerando più che l’anno successivo alla laurea, i cinque successivi. Pertanto la laurea resta un investimento utile.

Gli studi tuttavia evidenziano anche alcuni aspetti critici che contribuiscono a ritardare e rendere più problematico l’inserimento lavorativo dei nostri giovani rispetto ai loro coetanei europei.

Il 40% degli studenti non termina la laurea triennale, mentre il 15% abbandona o cambia facoltà universitaria dopo il primo anno, inoltre il percorso di studi viene molto diluito nel tempo e solo un terzo degli iscritti alla laurea triennale conclude nei termini, la conseguenza è un numero molto alto di fuori corso.

Per circa il 18% degli studenti la scelta della facoltà universitaria non è motivata da considerazioni culturali o legate all’occupazione ma da altre considerazioni.

Questi risultati indicano che l’orientamento alla scelta della facoltà universitaria sembra non aver dato risultati soddisfacenti ed inoltre suggeriscono l’utilità di riflettere su un aspetto psicologico che viene spesso trascurato. La difficoltà incontrata da molti giovani di fare un progetto su di sè e sul proprio futuro, un progetto che tenga conto delle proprie aspirazioni ma anche della realtà concreta in cui queste possono realizzarsi durante il percorso universitario e in particolare successivamente, nell’inserimento lavorativo.

Questa difficoltà, almeno in parte, può essere attribuita ad una società in cui le trasformazioni sono molto rapide, una società in cui i giovani non potrebbero fare altro che vivere in un presente senza domani dove cercare di afferrare le opportunità che via via si presentano loro seppure temporaneamente, passando da una all’altra senza dedicarsi con impegno a nessuna in particolare, poichè qualunque scelta è impossibile. Questa non può essere una soluzione valida e non consente una realizzazione personale.

L’incertezza del presente e l’indeterminatezza del futuro, per poter essere affrontati, richiedono una maggiore capacità di riflettere su di sè e sulle proprie aspirazioni, di immaginare un progetto di realizzazione personale, di valutare le concrete capacità di metterlo in pratica, di pensare ai mezzi e alle strategie per riuscire a realizzarlo.

La capacità di progettare confrontando le proprie aspirazioni con la realtà è carente oggi a causa di un’educazione che ha privilegiato la realizzazione immediata dei desideri piuttosto che la progettualità. Ci si è convinti così che confrontarsi con la realtà equivalga a rinunciare ai propri sogni, mentre la loro realizzazione può avvenire solo passando prima attraverso una valutazione obiettiva e creativa della realtà. Possono realizzarsi solo i sogni trasformati in progetti di vita. In caso contrario il sogno rimane un’illusione senza piedi per camminare e quindi poi una delusione.

Gli studi rivelano come una buona scelta della facoltà universitaria è cruciale per la realizzazione personale a lungo termine, per il futuro inserimento lavorativo e sociale, per l’autonomia personale e affettiva. Una buona scelta nasce da un progetto che sia aperto al cambiamento e al tempo stesso dotato di consistenza.

Gli adulti piuttosto che esaltare i sogni dovrebbero aiutare i giovani a comprendere quali strade possono permettere la realizzazione dei loro sogni e aiutarli ad acquisire le competenze necessarie. Solo in questo modo i sogni possono realizzarsi attraverso un progetto ben determinato.

Un percorso di psicoterapia pensato in termini preventivi può essere di grande aiuto in quanto favorendo una maggiore e migliore conoscenza di se stessi e del proprio mondo interno, permette ai giovani di comprendere anche quali sono i propri desideri più intimi, più profondi, quelli che si fa fatica a riconoscere perchè si ha paura … paura di fallire, di non essere in grado, paura di deludere le figure di riferimento affettive, ecc.

 

 

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