CORONAVIRUS
La Regione Lombardia chiede: “Se ti vuoi bene Rimani a casa. Metti il virus alla porta. Coronavirus Fermiamolo insieme”.
Rispettiamo TUTTI quanto ci viene chiesto, si tratta di un sacrificio “a tempo”, non durera’ per sempre, anzi piu’ saremo TUTTI allineati nel procedere verso una comune direzione, meno durera’.
Lo dobbiamo a tutti i medici, infermieri, operatori che a vario titolo si prendono cura di chi di noi si ammala, equipaggiandosi ogni giorno di coraggio e di dedizione per il proprio lavoro e per la cura del prossimo.
Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra salute, alla nostra Vita e a quella degli altri, se ne abbiamo rispetto e cura.
Quando torneremo alla nostra Vita, alle nostre abitudini, ne godremo maggiormente e ne apprezzeremo molto di piu’ il valore perche’ avremo compreso cosa significa la loro assenza.
Per il momento approfittiamone per entrare piu’ profondamente in contatto con noi stessi, con la nostra dimensione affettiva e per entrare in relazione piu’ intima con i nostri affetti IN CASA. E’ un tempo in cui ci viene chiesto di rallentare, di fermarci, ma rispetto all’esterno non rispetto alla nostra dimensione interiore che al contrario e’ molto sollecitata da quanto sta accadendo che fa eco con angosce e timori piu’ profondi e antichi presenti in ognuno di noi.
Bene alle passeggiate nel verde dove possa essere rispettata la “distanza di sicurezza” dagli altri.
“Hai preso tutto quello che serve per affrontare l’isolamento, Lloyd?”
“Certo, sir. Libri, carta da lettere e qualche pellicola cinematografica.”
“E a cosa mi dovrebbero servire, di grazia?”
“A leggere, scrivere e immaginare, sir.”
“Tutte cose bellissime ma che non toglieranno il rischio del contagio …”
“Ma elimineranno il rischio peggiore, sir.”
“Quale sarebbe, Lloyd?”
“Quello di trasformare lo stare in casa nel chiudersi in casa, sir.”
“Saranno lunghe giornate, Lloyd.”
“Vediamo di renderle fruttuose, sir.”
