• Giugno

    15

    2019
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Aerofobia: l’ansia e la paura di volare

Aerofobia: l’ansia e la paura di volare

L’ aerofobia puo’ manifestarsi con modalita’ e intensita’ differenti da una lieve ansia che puo’ essere percepita durante l’intero volo o solo durante il decollo o l’atterraggio ad una profonda angoscia che impedisce di salire su un aereo.

Alcune ricerche hanno evidenziato che una persona su tre soffre di aerofobia, ma se si considerano anche le persone che, pur volando regolarmente, lo fanno con preoccupazione, angoscia o ansia, possiamo affermare che di aerofobia soffre quasi una persona su due.

I sintomi dell’ aerofobia comprendono tensione muscolare, tremori, vertigini, cefalea, pressione al petto, tachicardia, paura di morire o di impazzire ed altre manifestazioni sintomatiche somatiche e viscerali accompagnate sempre anche da alterazione della frequenza respiratoria, manifestazioni sintomatiche caratteristiche dei disturbi d’ansia.

Affrontando l’ aerofobia con un valido aiuto e’ possibile imparare a gestirla ed arrivare anche a superarla.

Volare ci costringe a metterci in gioco rispetto alla dimensione emotiva, in quanto ci induce ad affidarci agli altri rinunciando all’idea che possiamo controllare tutto autonomamente, cioe’ da soli.

Inoltre volare ha diversi significati … significa, infatti, separarci dalla nostra casa, dai nostri affetti, significa allontanarci dalla nostra quotidianita’ … sempre uguale a se stessa e conosciuta conducendoci invece in una dimensione ignota, nuova, sconosciuta.

Quando intraprendiamo un viaggio in aereo oltre al nostro bagaglio portiamo con noi anche la nostra storia di vita ed e’ proprio in questa nostra storia di vita che possiamo rintracciare e comprendere i motivi di certi nostri comportamenti e le ragioni del nostro ‘sentire’, il perche’ proviamo certe emozioni prima, durante o dopo il volo.

Di solito una persona che soffre di aerofobia non ha acquisito una buona autoregolazione emotiva nelle situazioni che potrebbero rivelarsi poco controllabili e volare certamente viene vissuta come una di queste situazioni dall’aerofobico. A volte la storia della persona che soffre di aerofobia e’ stata caratterizzata dalla presenza di adulti di riferimento piuttosto ansiosi che l’hanno limitata  nell’esplorazione dell’ambiente circostante e hanno fatto si’ che la vivesse con ansia inviandogli messaggi del tipo ‘non far questo perche’ potresti farti male, rimani con noi cosi’ sei piu’ sicuro’ mentre e’ importante che i genitori non trasmettano ai figli il messaggio che tutto cio’ che e’ nuovo o estraneo sia necessariamente pericoloso.

Le persone che soffrono di aerofobia hanno fatto esperienza di genitori che non erano in grado di trovare per il figlio il giusto equilibrio tra i bisogni di protezione e quelli di esplorazione in eta’ evolutiva.

La paura di volare spesso deriva da un senso di pericolo costante che ci e’ stato trasmesso quando eravamo bambini e che ci ha insegnato che potevamo sentirci al sicuro solo in situazioni completamente controllabili ed in cui era presente la figura di attaccamento di riferimento che rappresentava la nostra base sicura. Spesso persone che da sole non volerebbero riescono a farlo se accompagnate da qualcuno di cui si fidano.

Una credenza errata dell’aerofobico e’ la convinzione che volare sia un viaggio pericoloso, in realta’ volare e’ la modalita’ di viaggio piu’ sicuro. Infatti le statistiche che si occupano della pericolosita’ dei viaggi evidenziano che il mezzo di trasporto piu’ pericoloso e’ la moto seguita dalla bicicletta, dall’auto, dal treno, dall’autobus di citta’ e per finire dall’aereo.

Suggerimenti utili:

Quando si sale in aereo sarebbe produttivo non investire tutte le proprie energie emotive e psichiche sulla paura del volo anche perche’ in questo modo si genera un’attenzione selettiva che indurra’ a trasformare dei segnali innocui in segnali di pericolo imminente di tragedia. Per evitare cio’ puo’ essere utile ricorrere alla tecnica della distrazione o  a tecniche psico corporee come quella del rilassamento corporeo o quella della visualizzazione guidata. Tali tecniche attribuiscono grande importanza al respiro in quanto per gestire lo stato di ansia, paura, stress o panico e’ fondamentale prestare attenzione al nostro respiro. La cosa principale quando si inizia un’attivita’ di rilassamento e’ sintonizzarsi con il proprio respiro.

Quando un’emozione ci fa cambiare modo di respirare siamo in balia della nostra condizione emotiva, controllare il nostro modo di respirare, regolare l’aria che entra ed esce dal nostro corpo significa possedere la capacita’ di controllare le nostre emozioni.

Uno stato di forte tensione irrigidisce i nostri muscoli e la rigidita’ rappresenta anche un modo con cui cerchiamo di opporci alle emozioni che viviamo. Rilassarci non significa perdere il controllo ma abbandonarci al flusso degli eventi.

Per chi ha paura di volare affrontare un’esperienza di volo significa essere in grado di affrontare gli ostacoli che esistono nella propria mente e che non rendono liberi.

Come posso essere d’aiuto:

Il percorso psicoterapeutico associato all’utilizzo di tecniche psico-corporee e’ molto utile per affrontare la paura di volare. Ad integrazione del percorso psicoterapeutico si puo’ utilizzare anche l’ EMDR per preparare la persona a focalizzarsi sul volo o sul momento del volo che provoca ansia anticipatoria rafforzando cosi’ comportamenti adattivi nelle esperienze future di volo.

(Foto dell’articolo di Antonio Giumbo)

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