• Febbraio

    15

    2018
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I DISTURBI DISSOCIATIVI

I DISTURBI DISSOCIATIVI

I disturbi dissociativi, secondo il Manuale statistico diagnostico dei disordini mentali (DSM), includono le seguenti entita’ diagnostiche:

  •  Disturbo dissociativo dell’identita’ (disturbo da personalita’ multipla)
  •  Disturbo di depersonalizzazione
  •  Disturbo dissociativo non altrimenti specificato
  •  Amnesia dissociativa e fuga dissociativa

Il pensiero psicoanalitico tradizionalmente attribuiva alla fantasia intrapsichica un ruolo piu’ importante rispetto al trauma esterno.

I disturbi dissociativi e il disturbo post traumatico da stress (PTSD) hanno riequilibrato la situazione cosi’ che i clinici psicodinamici contemporanei danno oggi un peso equivalente all’influenza patogenetica degli eventi reali rispetto alla fantasia intrapsichica.

La dissociazione rappresenta il risultato di una mancata integrazione di aspetti della percezione, della memoria, dell’identita’ e della coscienza.

Sintomi dissociativi si riscontrano con frequenza in persone che sono state coinvolte in incendi devastanti, terremoti, combattimenti militari. Le difese dissociative assolvono la duplice funzione di aiutare le vittime a distaccarsi dall’evento traumatico mentre questo si verifica e di posporre il lavoro di elaborazione necessario per collocare tale evento nel contesto della storia della loro vita.

I dati suggeriscono che tra coloro che mettono in atto processi dissociativi e coloro che non lo fanno esistono differenze fisiologiche.

In uno studio su vittime di stupro le persone con elevata tendenza alla dissociazione mostravano una soppressione delle risposte fisiologiche mediate dal sistema nervoso autonomo. Presentavano anche con maggiore facilita’ sintomi del disturbo post traumatico da stress (PTSD), questo dato conferma l’esistenza di una correlazione tra dissociazione e patogenesi di questo disturbo.

Studi su reduci del Vietnam hanno riscontrato che i soggetti affetti da PTSD presentavano una riduzione volumetrica dell’ippocampo destro rispetto a coloro che non soffrivano di tale disturbo. L’ippocampo svolge un ruolo chiave nell’immagazzinamento e nel recupero dei ricordi e alcuni ricercatori hanno quindi ipotizzato che le difficolta’ mnemoniche presenti nella dissociazione siano legate a un danno a livello di questa regione cerebrale.

Se gradi elevati di stress associati con un evento traumatico riducono l’attivita’ dell’ippocampo, allora la memoria autobiografica per l’evento sara’ compromessa.

E’ stato osservato che il disturbo post traumatico da stress e’ associato con un’ipoattivita’ dell’area di Broca. L’associazione di un danno a carico dell’ippocampo e di una ridotta attivita’ nell’area di Broca suggerisce una diminuita capacita’ di gestire i ricordi in termini lessicali. Tali correlazioni fisiologiche sollevano la possibilita’ di una vulnerabilita’ genetica alla dissociazione.

L’esistenza di un legame tra dissociazione e trauma infantile e’ stata dimostrata in diversi studi. In una di queste ricerche il 60% dei soggetti che riportavano punteggi indicanti livelli patologici di dissociazione riferiva una storia di abuso sessuale e/o fisico durante l’infanzia.

Sia la rimozione che la dissociazione sono meccanismi di difesa e in entrambi i contenuti della mente sono esclusi dalla consapevolezza. Essi differiscono per la diversa modalita’ con la quale si realizza l’esclusione dei contenuti mentali.

Nel caso della rimozione si crea una scissione orizzontale per mezzo della barriera della rimozione e il materiale e’ trasferito all’inconscio.

Nella dissociazione si realizza, invece, una scissione verticale per cui i contenuti mentali esistono in una serie di coscienze parallele.

Inoltre la rimozione e’ stata di solito considerata come una risposta a desideri proibiti (come desideri edipici per il genitore di sesso opposto), piuttosto che a eventi esterni. Quindi la dissociazione puo’ essere attivata da un trauma, mentre la rimozione viene attivata da desideri particolarmente conflittuali. Una volta indotta tuttavia la dissociazione puo’ essere rimessa in moto da aspettative e desideri

I ricordi del Se’ traumatizzato devono essere dissociati in quanto non sono coerenti rispetto al Se’ della vita quotidiana che sembra mantenere un pieno controllo.

La psicoterapia delle persone che soffrono di disturbi dissociativi non e’ di solito breve. Fondamentale e’ una forte alleanza terapeutica.

In alcuni casi puo’ essere utile l’impiego dell’EMDR o di altre tecniche psico- corporee e strumenti utili a raggiungere la dimensione inconscia nel tentativo di favorire il superamento del vissuto traumatico.

Il metodo EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è uno strumento di desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari utilizzato per il trattamento dei traumi causati da esperienze di vita disturbanti e permette di intervenire in maniera rapida sui traumi.

Molto utile puo’ essere anche la tecnica della visualizzazione guidata che permette alla persona di rivivere la situazione traumatica sotto la guida dello psicoterapeuta, il ricordo e la visualizzazione sono infatti “guidati”.

Una tematica comune nelle persone che hanno subito un trauma infantile, in particolare nelle vittime di incesto, consiste nella difficolta’ a determinare chi sta facendo cosa per chi. Il compito piu’ importante dello psicoterapeuta consiste nell’aiutare le persone che soffrono di distrurbi dissociativi a riconoscere il fatto che stanno cercando attivamente di ricreare nel presente i modelli del loro passato.

 

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