• Giugno

    5

    2020
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Uomo e donna: chi è più geloso?

Uomo e donna: chi è più geloso?

I risultati quando si arriva alla domanda su qual è il sesso più geloso sono ambigui, ma emerge chiaramente che uomini e donne vivono diversamente la gelosia e in alcune occasioni agiscono diversamente quando sono gelosi.

Il senso comune ritiene le donne più gelose degli uomini ma da uno studio del 1976 risulta che su 143 omicidi per gelosia solo il 20% era stato commesso da donne. Naturalmente la furia omicida non è la forma più comune della gelosia e dalla ricerca non emerge nessuna differenza significativa tra i due sessi nella disposizione verso questo tipo di sentimenti.

Nella ricerca condotta da Aronson e Pines su un campione di 54 adulti non sono emerse differenze nelle risposte di maschi e femmine alle domande sull’intensità dei loro propri sentimenti di gelosia.

Bringle nella sua ricerca ha utilizzato una scala che valutava la gelosia in situazioni sociali, familiari e professionali comprendente 20 domande ciascuna su una situazione suscettibile di scatenare sentimenti di gelosia; il soggetto doveva indicare la sua reazione emotiva su una scala in 9 punti, da ‘poco geloso’ a ‘molto geloso’. Si sono ottenuti risultati simili nei due sessi tranne in un caso in cui le donne hanno denunciato reazioni più intense di gelosia. Bringle ha concluso che il risultato potesse essere una variazione del campione.

Per quanto riguarda l’esperienza soggettiva della gelosia e il comportamento conseguente Aronson e Pines hanno trovato diverse differenze statisticamente significative tra i due sessi. Il punteggio medio delle donne alla domanda sull’intensità della gelosia che si prova difronte ad un’infedeltà del partner è più alto, una differenza che gli autori non attribuiscono ad una maggiore gelosia delle donne in confronto agli uomini come tratto di personalità.

Sembra che la gelosia faccia soffrire le donne più degli uomini. Ai soggetti si chiedeva di ricordare la situazione che aveva provocato la più forte esperienza di gelosia, indicando l’intensità di una serie di possibili reazioni fisiche (nausea, mal di testa, ecc) ed emotive (umiliazione, disorientamento, ecc) provate in quell’occasione. I punteggi medi sono risultati più elevati per le donne che per gli uomini.

I punteggi di entrambi i sessi erano più alti quando le domande erano teoriche e generali piuttosto che personali: per quanto riguarda il disagio fisico ed emotivo si ottenevano valori più alti per le donne che per gli uomini. Considerando l’intensità della risposta fisica e psicologica al tradimento non stupisce che spesso le donne non traducano la gelosia in un’azione reale. Gli uomini sembrano essere più inclini a chiudere un rapporto che ha suscitato la loro gelosia.

Questo risultato è in linea con quelli degli studi condotti da Jeff Bryson e dai suoi collaboratori a San Diego. Secondo questi autori, gli uomini cercano di restaurare l’autostima compromessa, mentre le donne ingoiando il loro orgoglio concentrano tutti i loro sforzi nel tentativo di ricostruire il rapporto danneggiato. Un interrogativo che si erano posti era se la bellezza dell’altro o dell’altra avesse qualche effetto sul tipo di reazione del partner tradito. Sono state utilizzate 4 videocassette che rappresentavano una situazione molto banale ma capace di scatenare la gelosia, una vecchia fiamma che ricompare nel mezzo di una relazione sentimentale. La scena è girata in quattro versioni: in due la vecchia fiamma che ricompare è dell’uomo, in un caso è molto attraente, nell’altro caso bruttina; nelle altre due versioni la vecchia fiamma che ricompare è della donna, in un caso un uomo molto attraente, nell’altro un uomo bruttino.

Le prime due versioni sono state presentate alternativamente a 40 donne divise a caso in due gruppi mentre le altre due versioni sono state presentate a 40 uomini anche in questo caso divisi in due gruppi. Al termine della proiezione i soggetti dovevano indicare quale sarebbe stato il loro comportamento più probabile in una situazione del genere, in base ad un elenco di 36 sentimenti o azioni diverse.

Dall’analisi delle risposte sono emerse differenze tra uomini e donne: gli uomini più spesso dicevano che avrebbero cominciato ad uscire con altre ragazze o sarebbero diventati più intraprendenti sul piano sessuale, mentre le donne avrebbero finto indifferenza o cercato di rendersi più attraenti. Queste differenze erano particolarmente significative quando la vecchia fiamma era attraente. Se un rivale o una rivale attraente rappresenta una minaccia maggiore per il rapporto, i maschi tendono ancor di più a ricercare una conferma al proprio valore sessuale attraverso altre relazioni, mentre le donne eviteranno i comportamenti che potrebbero mettere maggiormente in crisi la relazione. Ciò si riconduce all’idea che le donne solitamente lottano per riconquistare l’amore perduto invece di rinunciarvi.

White ha studiato un altro fenomeno, il tentativo deliberato di ingelosire il partner, ma solo quando è presente, può vedere e può soffrire. L’idea è quella di umiliare pubblicamente il coniuge.

White ha osservato che questo comportamento è più frequente nelle donne e che le motivazioni e i metodi usati per ingelosire sono vari. In particolare sono emersi cinque metodi adottati per ingelosire il partner. Il più frequente era quello di esagerare il fascino di una terza persona, a seguire: civettare, uscire con altri, costruirsi un’altra relazione, parlare di un vecchio amore. Le cinque motivazioni individuate sono il desiderio che il partner dedichi più tempo, il bisogno di rassicurazione e di ricordare al partner di essere importante per lui, la verifica del rapporto ossia vedere se al partner importava ancora del rapporto, la vendetta per la rabbia in quanto il partner usciva la sera, la punizione perchè si stava litigando. La motivazione più frequente era la verifica dello stato del rapporto.

Il grado di coinvolgimento nella relazione non sembrava avere niente a che fare con questo tipo di comportamenti per quanto riguarda gli uomini, ma per le donne era un fattore importante. Le donne che pensavano di essere più coinvolte del partner nella relazione sentimentale ammettevano di ricorrere a questa strategia con frequenza doppia rispetto alle altre donne del campione. Per le donne, se ritengono di essere più innamorate del partner di quanto non lo sia lui di loro, farlo ingelosire può essere un modo per cercare di recuperare il controllo della situazione e riequilibrare il rapporto di potere. Si tratta di una sorta di ultimatum: “meglio se ti curi di me altrimenti ti lascio”.

Ralph Hupka, studioso di psicologia sociale, ha studiato le differenze culturali rispetto ai sentimenti di gelosia conducendo un lavoro in cui ha passato in rassegna due secoli di relazioni antropologiche. Grazie a questo lavoro ha riscontrato enormi differenze sia nella diffusione della gelosia che nei modi di esprimerla.

Hupka ha classificato le varie culture in due gruppi, uno a “basso livello di gelosia”, come i Toda dell’India meridionale, l’altro ad “alto livello di gelosia” come gli Apache del Nord America. Secondo Hupka la rarità del sentimento di gelosia tra i Toda si spiega con il fatto che la loro cultura non incoraggia la possessività, nè verso le cose, nè verso le persone, non pone molte restrizioni al piacere sessuale e non fa del matrimonio o della prole una condizione di riconoscimento sociale. Al contrario per gli Apache, il piacere sessuale era qualcosa da conquistare dopo un lungo periodo di privazione e da proteggere poi gelosamente dagli intrusi. Per l’uomo Apache una moglie “senza macchia” e dei figli certamente suoi erano così importanti per il suo prestigio che quando si allontanava dal villaggio chiedeva ad un parente di sorvegliare la moglie segretamente per riferirgli al suo ritorno.

Quanto alle origini della gelosia, secondo Hupka non è innata, ma intrinseca al processo di socializzazione, al fatto cioè di imparare quali sono le cose che contano in una società e proteggerle contro i rivali. Kinsey e altri autori di orientamento biologico non sono d’accordo e citano a conferma del carattere ereditario della gelosia le manifestazioni che se ne possono osservare nei mammiferi.

Freud  riteneva che la gelosia dell’adulto scaturisse dal periodo edipico, gli psicologi dell’età evolutiva in genere la fanno risalire alla rivalità fraterna, i sociologi la imputano alla monogamia che causa il risentimento per l’adulterio e quindi crea la gelosia. Le ragioni di tanta incertezza circa le radici e i caratteri della gelosia vanno cercate almeno in una certa misura nella complessità di questa emozione.

Gli psicoanalisti che sono stati fra i primi ad occuparsi dell’argomento avranno sempre una parola importante rispetto alle origini e ai caratteri della gelosia.

A partire da Freud gli psicoanalisti hanno sottolineato sempre che la differenza fra gelosia normale e patologica è di intensità e che anche la più normale gelosia non è del tutto razionale, osservazione condivisa dalla grande maggioranza dei ricercatori attuali. Theodore Isaac Rubin, un analista neofreudiano di New York, ha affermato che la gelosia nasce dalla sensazione di aver poco da offrire in confronto a un altro. Un altro suggerimento al geloso perchè guardi un po’ meglio dentro se stesso viene da Otto Fenichel convinto che la base della gelosia spesso sia una tendenza inconscia all’infedeltà che viene proiettata sul partner, il geloso concentrerebbe tutta l’attenzione sui tradimenti veri o presunti dell’altro per evitare di pensare ai propri desideri illeciti.

Per quanto riguarda le descrizioni della gelosia le migliori le troviamo nella letteratura psicoanalitica, un esempio è il breve schizzo dell’occhio della gelosia di William Evans: “E’ furtivo perchè ha paura. E’ occulto invece che scoperto. Dal suo nascondiglio vede innumerevoli fatti, ma non li prende mai per il verso giusto. Nei casi estremi riesce a montare un grosso incidente sul nulla in modo che inezie palpabili come l’aria diventano conferme forti come prove sacrosante”.

Gli psicoanalisti tuttavia lasciano senza risposta l’interrogativo se si possa abolire la gelosia.

Aronson e Pines sostengono che l’inevitabilità della gelosia affonda le sue radici più in profondità, nella natura stessa dell’amore e dell’intimità tra due persone: “Può darsi che la cosa che per noi conta di più in certi rapporti sia proprio quella che li rende essenzialmente irripetibili ed esclusivi. Da qui la gelosia”.

 

 

 

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