Universi virtuali
Dal XXI secolo e’ possibile vivere in piu’ mondi contemporaneamente, sotto diverse identita’, sono gli universi virtuali.
Ci si puo’ identificare con un cavaliere o trasformare in un astronauta, si possono stringere nuove amicizie modificando dettagli della propria identita’ come l’eta’ o il sesso.
E’ semplice … e’ sufficiente scegliere quale identita’ fittizia si vuole assumere, in quale universo si vuole andare. Spesso si tratta di universi ispirati a romanzi fantasy o di fantascienza, si combatte contro nemici, si compiono imprese, si cerca un tesoro.
Gli universi virtuali modificano il nostro comportamento, la nostra psicologia e il rapporto con gli altri.
I ricercatori hanno scoperto che vengono adottati spontaneamente comportamenti insoliti. Ad esempio all’interno di un gruppo di giocatori associati per compiere un’impresa quello che possiede le attitudini migliori per superare una prova assume spontaneamente la guida del gruppo ma una volta assolto il suo compito lascia il posto a chi ha risorse piu’ adeguate per risolvere il problema successivo. Un modello simile di leadership sarebbe molto utile in azienda ma utopistico da concretizzare nel mondo reale.
Gli universi virtuali hanno un impatto psicologico profondo, alterano abitudini, comportamenti e processi percettivi. Trasformarsi in un avatar potrebbe introdurre cambiamenti nella condotta nella vita reale.
Negli universi virtuali un avatar puo’ diventare un alter ego che la persona manovra a suo piacimento. Il comportamento dell’avatar negli universi virtuali tende ad influenzare quello della persona nella vita reale. Se si fa praticare sport al proprio alter ego, ad esempio, e’ molto probabile che si finisca per andare in palestra nel mondo reale.
L’esperienza negli universi virtuali puo’ avere effetti cognitivi profondi anche sulla memoria.
Cio’ e’ stato confermato in uno studio condotto a Stanford su 60 bambini di circa 7 anni di eta’ ai quali cui sono state mostrate immagini del loro avatar alter ego che nuotava con i delfini. A distanza di qualche giorno e’ stato domandato loro se avessero realmente vissuto quell’esperienza, piu’ della meta’ dei bambini era convinto di aver realmente nuotato con i delfini.
Kurt Vonnegut osservava che “noi siamo cio’ che fingiamo di essere e per questo dobbiamo fare molta attenzione a cio’ che fingiamo di essere”.
Io aggiungo che spesso cio’ che fingiamo di essere o l’identita’ fittizia che decidiamo di assumere negli universi virtuali e’ cio’ che desideriamo essere o di cui abbiamo timore, una parte di noi con cui siamo meno in contatto, che rifiutiamo e che possiamo permetterci di vivere senza vergogna o giudizio o timore negli universi virtuali.
Il percorso psicoterapeutico puo’ essere d’aiuto nella ricerca degli ‘ universi virtuali ‘ del nostro mondo interno, delle parti di noi inesplorate che altrimenti rischiano di ‘agire’ senza essere pienamente ed armoniosamente integrate nel resto nella nostra personalita’, cosi’ che spesso non abbiamo piena consapevolezza dei motivi per cui abbiamo agito in un determinato modo in una certa situazione o delle ragioni che ci hanno spinto a comportarci in un determinato modo con una persona o ad avere una certa reazione nei suoi confronti.
