La personalità evitante. Il suo ritiro sociale e il senso di vergogna.
Gli individui con personalità evitante si caratterizzano per il ritiro sociale ma vanno distinti dalle personalità schizoidi.
La personalità evitante, a differenza di quella schizoide, desidera delle relazioni interpersonali strette ma ne e’ anche spaventata.
Evita i rapporti e le occasioni sociali poiche’ teme l’umiliazione connessa con il fallimento e il dolore conseguente al rifiuto.
Il suo desiderio di relazione puo’ non essere immediatamente evidente a causa del suo modo di presentarsi come timida e schiva.
Alcuni autori hanno criticato la distinzione tra personalita’ schizoide ed evitante.
Ci sono state controversie rispetto alla distinzione tra fobia sociale generalizzata e personalita’ evitante. Diversi autori sostengono che siano sovrapponibili.
La timidezza ha un’origine genetico costituzionale, ma richiede una specifica esperienza ambientale per svilupparsi in una caratteristica della personalita’.
La vergogna e’ un’esperienza affettiva centrale in queste personalita’ ed e’ correlata ad una valutazione di se’ come inadeguati rispetto ad uno standard interno.
Le personalita’ evitanti possono sentire che le situazioni sociali devono essere evitate perche’ metterebbero in mostra le loro inadeguatezze.
Possono vergognarsi di molti aspetti di se’, ad esempio possono percepirsi come incapaci di competere, possono sentirsi fisicamente o mentalmente inadeguati, disordinati, disgustosi.
Il termine vergogna deriva etimologicamente dal verbo ‘nascondere’ e la personalita’ evitante spesso si ritira dalle relazioni interpersonali e dalle situazioni sociali a causa del desiderio di ‘nascondersi’ dall’affetto della vergogna e dalla timidezza.
La vergogna non puo’ essere connessa ad un momento evolutivo specifico della vita del bambino ma sembra derivare da molte esperienze evolutive in varie eta’.
La vergogna e’ evidente ad esempio quando intorno all’ottavo mese di vita compare l’angoscia dell’estraneo, ed e’ anche legata alle sensazioni provate in seguito ad ‘incidenti’ relativi al controllo sfinterico e ai rimproveri dei genitori spesso associati a questi incidenti. O ancora il bambino di 2 anni euforico per il fatto di giocare nudo puo’ provare vergogna se un genitore severo interrompe questa attivita’ costringendolo a rivestirsi. Tutte queste esperienze evolutive possono essere riattivate nella personalita’ evitante nel rapporto con persone che rivestono un ruolo importante per lei.
Le personalità evitanti di solito da bambine si sono sentite rifiutate dai genitori e in eta’ adulta hanno paura di sviluppare relazioni d’amore.
Il percorso psicoterapeutico e’ molto utile alle personalita’ evitanti.
E’ importante che lo psicoterapeuta aiuti le personalita’ evitanti ad esplorare le cause che sottendono la vergogna ed il legame di questo loro sentimento con esperienze evolutive del passato.
E’ altrettanto importante al tempo stesso che lo psicoterapeuta incoraggi tali personalita’ ad affrontare le situazioni temute invece di evitarle empatizzando con l’imbarazzo e l’umiliazione che possono provare in queste situazioni.
Gli sforzi esplorativi iniziali possono essere frustranti perche’ le personalità evitanti spesso non sanno definire con precisione cio’ che temono. Per questo motivo lo psicoterapeuta deve cercare di ottenere un maggior numero di dettagli sulle situazioni reali per aiutare le personalità evitanti a comprendere i motivi per cui evitano quelle situazioni.