• Ottobre

    13

    2019
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La pedofilia e i suoi volti

La pedofilia e i suoi volti

Ci sono sempre stati e ci sono tuttora i difensori della pedofilia i quali ritengono che, proprio perche’ e’ tanto diffusa, la sessualita’ tra adulti e bambini possa essere considerata un fenomeno normale.

Le teorie marxiste e freudiana, non integrate da conoscenze sui tempi della crescita e sui processi di sviluppo, rafforzavano la convinzione che il bambino fosse uguale all’adulto: un essere con le sue pulsioni e la sua sessualita’, al punto da essere lui il seduttore e l’adulto il sedotto. Considerando il bambino come se desiderasse le stesse cose dell’adulto, si nega la differenza tra sessualita’ adulta e sessualita’ infantile e il divario di potere e di consapevolezza che esiste tra il bambino e l’adulto. Mentre la consapevolezza di queste differenze e’ alla base della cura all’infanzia.

E’ sempre l’adulto il responsabile, colui che con i suoi interventi puo’ pregiudicare lo sviluppo psicoaffettivo di un minore che e’ in sua balia anche nel caso in cui assuma atteggiamenti apparentemente incoraggianti.

Il pedofilo sottovaluta il bambino considerandolo un essere a sua completa disposizione.

Non esiste un tipo unico di pedofilo. Si va dagli esibizionisti che infastidiscono i bambini ai consumatori di video pedopornografici ai preti pedofili all’apparenza protettivi nei confronti dell’infanzia ai violentatori assassini. Ci sono anche persone con tendenze pedofile che pero’ non passano all’atto. Altre che sono pedofile al di fuori della famiglia, viceversa altre che sono esclusivamente incestuose senza abusare di bambini al di fuori della famiglia.

Esistono diverse teorie che spiegano la pedofilia e i motivi per cui una persona diventa pedofila. Una delle piu’ note e’ quella del ciclo vittima-aggressore, la vittima diventa aggressore durante l’adolescenza o l’eta’ adulta. Numerosi pedofili sono stati a loro volta violentati e/o traumatizzati nel corso della loro infanzia. Ma questa patologia complessa, la pedofilia, non puo’ essere spiegata facendo riferimento ad unico fattore. E’ necessario prendere in considerazione anche altre variabili, di ordine biologico, psicologico e ambientale. Viene sottolineata la presenza nel pedofilo di distorsioni cognitive ossia un’immagine distorta dell’infanzia accompagnata da una mancanza di empatia: certi aggressori pensano a torto che sia il bambino a cercare la relazione sessuale. Li caratterizza l’alessitimia, cioe’ la difficolta’ a comprendere le proprie emozioni e quelle altrui. Sono anche incapaci di riconoscere le proprie sensazioni e hanno una vita fantasmatica povera. Altri, invece, hanno fantasie ricorrenti di abusi che li ossessionano e da cui diventano dipendenti. Possono anche provare piacere nel fare del male alle proprie vittime.

Un’altra ipotesi che spiega la pedofilia rileva nei pedofili una difficolta’ a comunicare la rabbia in modo adeguato ed uno scarso controllo degli impulsi. Non riuscendo ad avere rapporti sessuali con gli adulti si rivolgerebbero ai bambini.

Rispetto agli aspetti biologici della pedofilia e’ emersa in molti casi la presenza nei pedofili di lesioni cerebrali a causa dei traumi e delle violenze subite durante l’infanzia.

Un fenomeno preoccupante e’ la presenza di pedofili nell’ambiente clericale, ambiente che puo’ essere percepito dal bambino come accogliente e protettivo, molto piu’ di quanto puo’ essere a volte la propria famiglia e dal pedofilo come un terreno in cui poter esprimere in una situazione di maggiore sicurezza la propria sessualita’ deviata.

E’ importante contrastare da un lato la tendenza ad ignorare e a sottovalutare le emozioni dei bambini pensando che le molestie e le violenze sessuali non lascino alcuna traccia nella loro psiche e dall’altro la tendenza del mercato a fornire un’immagine adultizzata dei bambini e delle bambine in modo da poter vendere loro dei prodotti come creme di bellezza, abiti, trucchi. In quanto in questo modo le bambine vengono incoraggiate ad assumere atteggiamenti sexy e questo permette al pedofilo di confermare la propria idea che non c’e’ nulla di male nel dare sfogo alle proprie inclinazioni.

Per quanto riguarda la cura dei pedofili e’ necessario utilizzare un approccio integrato e al tempo stesso adeguato ad ogni singolo individuo in cui psicoterapia, EMDR e trattamento farmacologico vengono associati in differente misura.

C’e’ una forte resistenza da parte dei pedofili ad abbandonare le difese psichiche e le abitudini che in tanti anni sono riusciti a strutturare in quanto questo sarebbe vissuto come pericoloso per la loro identita’ e per l’integrita’ del loro Se’.

 

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