• Marzo

    8

    2019
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L’ ozio … Il dolce far niente

L’ ozio … Il dolce far niente

Ozio … “otium” in latino … cosi’ lo definivano gli antichi romani  ed aveva un significato molto diverso da quello attribuito oggi comunemente alla parola ozio.

Veniva utilizzato in contrapposizione al negozium che indicava gli affari commerciali, le varie occupazioni mentre l’ ozio rappresentava tutto cio’ che era lontano dall’attivita’ pubblica. Indicava la cura di se’ e della propria saggezza attraverso la contemplazione e lo studio.

Orazio sottolineava come l’otium renda liberi dalle ambizioni e rappresenti l’unica via che conduce alla felicita’.

Per Ovidio l’otium puo’ essere d’aiuto quando si vuole porre fine ad un amore “Venere ama il tempo libero, tu che vuoi la fine di un amore datti al lavoro e sarai al sicuro: l’amore si ritira difronte all’attivita’.”

Oggi quando utilizziamo la parola ozio pensiamo al ‘dolce far niente’ (proprio come il titolo del dipinto di John William Waterhouse scelto per questo articolo), pensiamo al lasciarsi cullare dalle onde del mare o al permettersi di stare distesi sul divano di casa senza far nulla.

Quando e’ stata l’ultima volta che non avete fatto niente? Senza chattare, senza guardare la tv, senza leggere, senza portarvi del lavoro a casa, senza occuparvi dei vostri rapporti personali e di organizzare il vostro tempo.

Quando vi siete lasciati andare l’ultima volta al dolce far niente che permette di sintonizzarsi con il vuoto che subentra quando cessa ogni attivita’ ed e’ possibile ascoltare solo il ritmo del proprio respiro?

Se l’idea di non far nulla e’ desiderabile d’altro canto puo’ mettere in agitazione ed intimorire proprio perche’ non si e’ abituati a questo stato che e’ prima di tutto una condizione mentale. Ci piacerebbe cullarci nelle nostre fantasie ma subentra sempre qualcosa che ce lo impedisce.

Siamo troppo abituati a fare sempre qualcosa che non riusciamo a non fare proprio nulla, non riusciamo piu’ a scendere dalla ruota impazzita dell’attivita’ senza soluzione di continuita’. Non fare nulla spesso viene vissuto come un’empasse, una perdita di tempo, assume la connotazione negativa di pigrizia.

E’ stato dimostrato che molte persone soffrono dell’incapacita’ di concedersi una pausa e finiscono per ammalarsi perche’ non si riposano a sufficienza e mettono alla prova continuamente i propri limiti.

Ecco perche’ oggi va tanto di moda la meditazione che permette di centrarsi su se stessi e di allontanare l’esterno.

Molto utili a tale scopo sono anche varie tecniche psicocorporee, come il rituale di apertura e centratura, il training autogeno, ecc.

L’ ozio non va confuso con la semplice inattivita’, e’ il fare libero e fine a se stesso: suonare il proprio strumento musicale preferito, leggere il romanzo della nostra amata scrittrice, canticchiare immersi nell’acqua tiepida nella vasca da bagno … tutto cio’ non e’ finalizzato a raggiungere un utile, un obiettivo concreto se non il proprio benessere personale.

Se si ha troppo da fare la cosa migliore e’ non far nulla.

Studi recenti di psicologia e neuroscienze evidenziano che il nostro cervello ha bisogno di momenti di riposo, periodi regolari di inattivita’  che sono una condizione indispensabile per la creativita’, l’autocoscienza e la salute mentale.

I momenti di ozio sono necessari per mantenere l’equilibrio.

Anche se la nostra psiche e’ sviluppata ai fini di attivita’ intense ha bisogno di momenti di inattivita’, anche piuttosto frequenti, per funzionare adeguatamente.

Come sostiene Andrew Smart ”l’iperattivita’ disturba la creativita’, la consapevolezza di se’ e il benessere emotivo e puo’ danneggiare il sistema cardiocircolatorio”.

Le fasi di riposo possono contribuire a rafforzare l’inclinazione naturale del cervello a collegare tra loro esperienze e ricordi. Per tale motivo i momenti di ozio diventano una necessita’ per mantenere l’equilibrio, in quanto concedendoci delle pause regolarmente o fantasticando siamo in grado di prendere le distanze dall’esterno e allontanarlo.

Se non ci concediamo sani momenti di ozio rischiamo di perdere il contatto con noi stessi, di non sapere piu’ cosa vogliamo realmente e di fare le cose senza riflettere.

Quindi iniziamo subito a non far niente … un dolce far niente 🙂

 

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