• Febbraio

    7

    2016
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Non e’ un problema, e’ un’opportunita’

Qual e’ il significato della parola problema?

Se se ne analizza l’etimologia, la parola problema deriva dal greco ‘problema- matos’ che significa questione, proposta.

Con questa accezione possiamo iniziare a ridimensionare il significato che siamo soliti dare a questo termine inteso come ostacolo, in grado di minare la nostra felicita’.

Uno scomodo impedimento che ci demoralizza e ci abbatte.

Le cime elevate delle montagne possono essere vissute semplicemente come mete da raggiungere scalando a fatica le montagne e quindi come semplici ostacoli sul proprio cammino. In realta’ nello scalare le montagne e’ possibile ritrovare il gusto della scoperta e dell’avventura, e’ possibile scoprire il senso della vastita’ del mondo e soprattutto di un’umanita’ che si sposta carica dei suoi fardelli ed ogni incontro e’ un’avventura. Come Tiziano Terzani ha scritto in ‘Un indovino mi disse’, e’ necessario fare fatica per godere della conquista. Il capire qualcosa e’ una gioia, ma solo se e’ legato ad uno sforzo, mentre oggi tutto e’ diventato cosi’ facile che non si prova piu’ piacere per nulla.

La proposta che si pone davanti a noi puo’ divenire una nuova interpretazione, dove i problemi della vita vengono percepiti e accolti come opportunita’, occasioni di crescita in grado di rafforzarci come persone.

Questo modo di vivere la vita non significa far finta di nulla, sorvolando sulle difficolta’, ma osservarle analizzando le nostre emozioni, per comprenderci meglio e comprendere cio’ di cui abbiamo veramente bisogno.

Nel viaggio della nostra vita esistono un’infinita’ di partenze, ognuna con il suo carico di paure, incertezze, sfide, da accogliere come un esercizio che ci fortifica.

Dovremmo evitare di negare le difficolta’ o di raggirarle, o ancora di superarle frettolosamente, dovremmo piuttosto affrontarle come un buon allenamento lento cui sottoporci nella palestra della nostra vita.

Senza i problemi vivremmo sotto una campana di vetro, saremmo come dei bambini incapaci di crescere.

L’obiettivo non e’ la risoluzione o il superamento del problema, ma l’atteggiamento con cui lo affrontiamo, il modo in cui ci confrontiamo con le sfide che la vita ci pone. Sta a noi saperle accettare e coglierne le opportunita’ per maturare e diventare delle persone migliori.

Spesso le persone che si rivolgono ad una psicologa per intraprendere un percorso di psicoterapia a causa di un problema da affrontare, ad un certo punto diventano consapevoli di una cosa importante: comprendono che non possono cambiare le cose, ma possono modificare il proprio modo di reagire al problema …. da questo momento inizia la fine del problema!

Esistono due modi generali di affrontare i problemi: il coping orientato al problema che consiste nel tentativo di modificare o risolvere la situazione che sta minacciando o danneggiando l’individuo. Ma non sempre e’ possibile e se ci impuntiamo a volerlo fare andiamo incontro allo stress.

Il coping orientato all’emozione che consiste nella regolazione delle reazioni emotive negative conseguenti alla situazione stressante.

Affrontare un problema e’ un processo che si apprende e si affina con l’esperienza.

E’ un comportamento dinamico, fatto di azioni e risposte dell’ambiente ed alla base di queste competenze c’e’ la fiducia in noi stessi e nel mondo, l’autostima, il senso di autoefficacia ed una serie di qualita’ personali che dipendono dalla nostra storia e che possono essere rafforzate.

Un aspetto importante e’ la nostra consapevolezza di quanto siamo responsabili di cio’ che accade e di quanto crediamo di avere la possibilita’ di modificare gli eventi.

Julian Rotter ha definito questo concetto locus of control che puo’ essere interno o esterno.

Le persone che hanno un locus of control interno credono nella propria capacita’ di controllare gli eventi e attribuiscono i loro successi o insuccessi a fattori collegati alle proprie abilita’, volonta’ e capacita’.

Le persone che hanno un locus of control esterno ricorrono spesso ai concetti di caso, destino, coincidenze e credono che gli eventi della vita non sono il risultato dell’esercizio diretto di capacita’ personali, quanto piuttosto il frutto di fattori esterni imprevedibili o causati da altri.

Partire dall’uno o dall’altro punto di vista puo’ rendere piu’ semplice o complicato affrontare i problemi.

Quando le persone si trovano ad affrontare un problema si sentono in crisi, ma e’ bene ricordare anche il significato etimologico della parola crisi che deriva dal latino crisis e dal greco krisis che significa ‘scelta, decisione’ ed in cinese l’ideogramma significa ‘momento cruciale’.

Proviamo allora ad affrontare ogni problema ed ogni crisi come un momento difficile, ma di crescita e che ci regala anche l’opportunita’ di scegliere consapevolmente.

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