• Marzo

    22

    2019
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Narciso sta prendendo il posto di Edipo. I narcisisti fragili

Narciso sta prendendo il posto di Edipo. I narcisisti fragili

Negli ultimi decenni e’ stato rivelato un incremento di persone caratterizzate da tratti narcisistici di personalita’. Certamente a cio’ contribuisce un contesto sociale che premia l’emergere di questi tratti di personalita’. La societa’ purtroppo spesso premia chi presenta tratti narcisistici di personalita’, in particolare la mancanza di empatia e la noncuranza delle sofferenze inferte al prossimo.

Il narcisismo non e’ solo quello grandioso che si manifesta in chi vuole sedurre esibendo le proprie qualita’ straordinarie o ancora che si manifesta nell’arroganza di chi vuole imporre se stesso e la propria superiorita’ con la prepotenza.

Accanto al narcisismo grandioso esiste infatti un altro tipo di narcisismo … un narcisismo da difetto, potremmo definire tali persone i narcisisti fragili, caratterizzati dalla carenza del “narcisismo minimo vitale”, come lo ha definito Bolognini nel 2008.

Mentre i narcisisti grandiosi sono sicuri di se’, i narcisisti fragili, da difetto, hanno bisogno costantemente di conferme, hanno bisogno di essere apprezzati dagli altri.

Kohut osservava questa nuova struttura di personalita’ sul lettino del suo studio. Si potrebbero definire “estetico-narcisisti”, ripiegati su di se’, figli di una societa’ caratterizzata dalla crisi delle ideologie, della religione e di valori.

Da questa crisi emerge una ricerca esagerata e logorante della realizzazione del Se’ individuale, priva di rapporti solidali con l’altro, che si manifesta nel culto del proprio corpo che deve essere sempre perfetto e curato per essere apprezzato. Da cio’ deriva il tormento per la bellezza ad ogni eta’ della vita, il look, la medicina e la chirurgia estetica, la palestra, l’annullamento e la negazione dell’invecchiamento.

I narcisisti fragili sono ripiegati su di se’ anche nel rapporto con le cose, ricercano in modo illusorio una propria consistenza nel godimento immediato dei beni di consumo, come il vestito di moda, gli occhiali griffati, l’ultimo orologio o cellulare, beni che rimandino loro un’immagine di se’ accettabile agli occhi propri e altrui, per poi crollare tendenzialmente di fronte al senso di vuoto e di inconsistenza di tutto cio’.

Il narcisismo da difetto e’ certamente piu’ trattabile di quello da eccesso ed e’ in incremento. I narcisisti fragili rispondono molto meglio al percorso psicoterapeutico e possono trarne buoni risultati.

Parallelamente vi e’ un calo delle “nevrosi” riconducibili a conflitti intrapsichici e interpersonali mentre il narcisismo da difetto attiene alla sfera della realizzazione di se’.

Tra gli adolescenti rappresentativo e’ il fenomeno dello Hikikomori, questi giovani si chiudono nella loro stanza dove possono rispecchiarsi negli oggetti familiari che parlano di loro, ‘immersi’ nelle relazioni in rete che sembrano facilitare i rapporti in quanto e’ possibile nascondersi dietro una maschera non affrontando i rischi di una relazione reale con coetanei in carne e ossa.

Gli adolescenti narcisisti fragili sono stati cresciuti dai genitori come piantine da proteggere da tutto e da tutti.

Mentre i figli di Edipo dei genitori piu’ anziani sono caratterizzati dal conflitto, dalla repressione delle pulsioni considerate a-sociali, i figli di Narciso hanno sempre ragione, sono sempre da difendere. Cosi’ crescono nell’illusione di un avvenire brillante, convinti di essere unici e speciali fino al momento in cui la crisi adolescenziale li pone di fronte alla realta’.

I narcisisti fragili sono caratterizzati dalla vergogna per il fatto di non essere belli, di non essere bravi e perfetti secondo quanto ritengono che gli altri si aspettino da loro che in realta’ e’ quanto loro si aspettano da se stessi in base a cio’ che hanno interiorizzato dall’infanzia. Ambiscono all’ autorealizzazione individuale come valore massimo ma sono estremamente fragili in quanto ‘non reggono’ nel momento in cui si confrontano con la competizione e la frustrazione. Alla ricerca di successo nell’insicurezza del proprio valore inevitabilmente sperimentano un vissuto di frustrazione e di fallimento rispetto alle aspettative di successo e frequentemente le conseguenze sono la depressione e/o un senso di vuoto fino ad arrivare in alcuni casi all’uso di sostanze.

Narciso sta prendendo il posto di Edipo: generalmente la madre e’ incline ad esercitare cura ed empatia in misura maggiore rispetto al padre, vivendo il figlio come un prolungamento narcisistico di se stessa, anche per via della simbiosi psichica e somatica frutto anche ma non solo della gravidanza e dell’allattamento, e la funzione materna e’ piu’ incline a manifestarsi in una relazione duale e speculare in cui madre e bambino si rispecchiano l’uno nell’altra.

La funzione del padre dovrebbe introdurre un fattore anti-narcisistico fondamentale a partire dall’infanzia del figlio, in quanto il padre, rappresentando il terzo che ‘separa’ la diade madre-bambino, dovrebbe richiamare all’alterita’, alla diversita’ e scongiurare cosi’ il rischio della chiusura simbiotica madre-bambino.

Quando la funzione paterna fallisce in questo compito, quando il padre non e’ in grado di svolgere questa funzione e quindi di favorire la separazione madre-bambino dal punto di vista psico-affettivo in quanto assente realmente/concretamente o in quanto anche lui irrisolto sul piano affettivo ed ancora ‘imbrigliato’ nel ruolo di figlio, la funzione paterna puo’ essere svolta da una madre sufficientemente risolta da non saturare la relazione con il figlio nell’esclusivo rispecchiamento narcisistico con lui.

Cio’ puo’ contribuire a delimitare il narcisismo grandioso, comunicando ai figli l’importante messaggio ‘non esisti solo tu’, introducendo cosi’ in loro il senso del limite. In questo modo i figli, narcisisti fragili, da difetto,  possono essere rinforzati nella loro ‘impalcatura strutturale’, possono essere abituati all’incontro con l’altro e alla possibilita’ della frustrazione.

 

 

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