• Maggio

    7

    2020
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Le paure sono apprese o possono avere anche un’altra origine?

Le paure sono apprese o possono avere anche un’altra origine?

Freud ha studiato molto le paure relative a determinati oggetti o situazioni e le ha attribuite ad eccessi patologici del complesso di Edipo.

I comportamentisti le hanno spiegate mediante il principio del condizionamento classico. Se uno stimolo neutro, anche un luogo ad esempio la propria cucina, viene associato ad un’esperienza traumatica, ad esempio a quella di essere percosso, in base al principio del condizionamento diventa una fonte di ansia. Quando, in futuro, la persona si troverà in uno spazio con le stesse caratteristiche o simili probabilmente avrà un attacco di panico claustrofobico. Poichè molte persone che manifestano paure e fobie, durante il percorso psicoterapeutico, riescono a ricordare di aver vissuto, nel loro passato, eventi traumatici la maggior parte degli psicoterapeuti non mette in dubbio la validità della teoria del condizionamento.

Ma alcuni autori non sono mai stati troppo convinti da questa teoria. Negli esperimenti in laboratorio generalmente sono necessarie numerose associazioni tra stimolo condizionato e stimolo incondizionato prima che il riflesso condizionato venga appreso. Questo dato non si concilia bene con la genesi di una paura o fobia secondo il modello del condizionamento classico che la attribuisce ad una singola esperienza traumatica dagli effetti persistenti e duraturi.

Inoltre in laboratorio i riflessi condizionati si estinguono molto rapidamente se l’associazione tra stimolo condizionato e incondizionato non si presenta per un certo periodo di tempo. In base a quanto avviene in laboratorio, ad esempio ogni volta che una persona che soffre di claustrofobia entra in un locale angusto senza che il trauma originario si ripeta, la sintomatologia dovrebbe ridimensionarsi fino ad estinguersi.

Se le paure e le fobie fossero così facilmente condizionabili dovrebbero esserci in giro molte più persone che soffrono di paure e fobie. Al contrario molte persone superano esperienze altamente traumatiche senza sviluppare reazioni ansiose condizionate.

Inoltre anche una ricerca nella quale sono stati intervistati i genitori di 50 bambini che manifestavano paura dell’acqua ha contribuito ad alimentare i dubbi legati al modello del condizionamento classico. In un solo caso i protocolli di risposta hanno evidenziato con chiarezza il ricordo di un episodio spiacevole connesso con l’acqua. La maggior parte dei genitori ha riferito che i loro piccoli schiamazzavano e si divertivano sin dalla prima volta che erano stati messi in acqua.

Successivamente Anke Ehlers, dell’Università di Munster ha interrogato 30 persone che manifestavano la fobia di parlare in pubblico e 56 persone che manifestavano la fobia di guidare l’auto. In nessuno dei due gruppi sono stati individuati segni inequivocabili di condizionamento traumatico. Solo il 15% delle persone del primo gruppo era in grado di ricordare esperienze negative in pubblico concomitanti all’insorgenza della fobia, mentre le persone del secondo gruppo avevano maturato un numero di incidenti stradali che non era superiore rispetto ad un gruppo di controllo costituito da persone che non manifestavano alcuna fobia.

I risultati di questa ricerca mettono ulteriormente in crisi l’ipotesi che il condizionamento sia il motore delle paure e delle fobie.

Se si osserva bene e si riflette le paure  sono quasi sempre associate ad oggetti e situazioni che rappresentavano minacce temibili già in stadi remoti della nostra evoluzione filogenetica. Ad esempio serpenti e ragni motori primari della fobia degli animali costituivano un enorme pericolo nelle età preistoriche. Anche gli spazi aperti, le altezze vertiginose e le profondità procuravano ai nostri avi un sentimento di insicurezza. Alcuni ricercatori ritengono pertanto che molte ansie arcaiche siano ereditate ed abbiano la loro origine nell’inconscio collettivo, ne consegue che non sono apprese. Piuttosto, al contrario, la maggior parte delle persone disapprende queste paure in quanto nella quotidianità fa esperienza dell’innocuità di ciò che le suscita. Le persone che manifestano paure e fobie sarebbero in grado di compiere questa operazione con maggiore difficoltà.

Pertanto gli psicoterapeuti oltre ad approfondire il passato delle persone di cui si occupano e a ricercare nella loro storia condizionamenti pregressi, dovrebbero anche aiutare i propri pazienti a confrontarsi maggiormente con il loro ‘lato oscuro’.

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