• Marzo

    30

    2018
  • 2507
  • 0
LE PARAFILIE

LE PARAFILIE

Le parafilie, ossia una sessualita’ perversa polimorfa, sono intrise di toni moralistici.

Freud defini’ l’attivita’ sessuale come perversa in quanto e’ focalizzata su regioni del corpo non genitali ed in quanto, piuttosto che coesistere con l’abituale pratica di rapporti genitali con un partner dell’altro sesso sostituisce tale pratica ed infine in quanto tende ad essere la pratica sessuale esclusiva dell’individuo.

Dal primo scritto di Freud gli atteggiamenti culturali relativi alla sessualita’ sono radicalmente cambiati. E’ emerso, infatti, che le coppie hanno una varieta’ di comportamenti sessuali.

I rapporti orali-genitali ad esempio sono accettati come comportamento sessuale sano. L’omosessualita’ e’ stata rimossa dalla lista delle attivita’ perverse.

Gli autori psicoanalisti hanno confermato l’osservazione di Freud secondo cui vi e’ in ciascuno di noi un latente nucleo perverso.

La Mc Dougall ha messo in evidenza che fantasie perverse si riscontrano in tutto il comportamento sessuale adulto.

L’autrice ha sottolineato come lo psicoterapeuta debba essere empatico con i propri pazienti che sentono tali richieste sessuali come necessarie alla sopravvivenza emotiva.

Stoller riferendosi alla perversione sessuale come alla “forma erotica dell’odio” ha sostenuto che il desiderio di umiliare e di degradare il partner sessuale e anche se stessi e’ la determinante cruciale per classificare un comportamento come perverso.

Successivamente Stoller riconoscendo che anche nel normale eccitamento sessuale vi e’ un tocco di desiderio di umiliare, ha concluso che l’intimita’ e’ un fattore critico che rende possibile differenziare un comportamento perverso da un comportamento che non lo e’.

Un individuo e’ perverso solo quando l’atto erotico viene utilizzato per evitare una relazione a lungo termine emotivamente intima con un’altra persona.

Al contrario il comportamento sessuale non e’ perverso quando e’ al servizio della costituzione di una relazione intima e stabile.

La definizione delle parafilie del DSM (Manuale Statistico Diagnostico dei disordini mentali) si riferisce alle situazioni in cui vengono utilizzati oggetti non umani, vengono inflitti a se’ o al proprio partner dolore o umiliazione o vengono coinvolti bambini o adulti non consenzienti.

Il DSM V distingue otto condizioni parafiliache:

Per considerare il continuum tra fantasia e azione il DSM ha elaborato uno spettro di gravita’.

Nelle forme lievi le persone sono turbate dalle loro spinte sessuali parafiliache e non le mettono in atto. Nelle forme moderate le persone traducono la spinta in azione ma solo occasionalmente. Nelle forme piu’ gravi le persone mettono ripetutamente in atto le loro spinte parafiliache.

Nel DSM viene utilizzato il termine parafilia piuttosto che perversione o deviazione, mentre Stoller ha sostenuto l’importanza di mantenere il termine “perversione” in quanto un senso di peccato e’ un prerequisito di un’attivita’ perversa per creare eccitamento sessuale.

Freud spiegava le perversioni in base alla teoria pulsionale.

Le perversioni possono essere fissazioni o regressioni a forme di sessualita’ infantile che persistono nella vita adulta. Il fattore decisivo che impedisce il raggiungimento dell’orgasmo attraverso il rapporto genitale convenzionale e’ l’angoscia di castrazione. Le perversioni, quindi, assolvono la funzione di negare la castrazione.

Ricercatori psicoanalisti piu’ recenti hanno concluso che la sola teoria pulsionale e’ insufficiente a spiegare molte delle fantasie e dei comportamenti perversi e che gli aspetti relazionali delle perversioni sono cruciali.

Secondo Stoller la perversione e’ la conversione di “un trauma infantile in un trionfo adulto”. Chi adotta comportamenti perversi sarebbe spinto dalle sue fantasie di vendicare traumi infantili vissuti come umilianti. Il partner viene disumanizzato e umiliato durante la fantasia o l’atto perverso.

La Mc Dougall ha identificato quale nucleo centrale di molta dell’attivita’ perversa una profonda paura di perdita dell’identita’ o del senso di Se’.

Certe pratiche sessuali od oggetti sessuali diventano come una droga che il paziente usa per curare un senso di morte interno e una paura di disintegrazione del Se’. In queste persone la McDougall ha osservato un processo di interiorizzazione difettoso che ha impedito loro di utilizzare nell’infanzia oggetti transizionali per potersi separare dalla figura materna. La psicologia del Se’ ha messo in luce che l’attivita’ perversa costituisce un tentativo disperato di ristabilire l’integrita’ e la coesione del Se’ in assenza di risposte empatiche da parte degli altri.

L’attivita’ o fantasia sessuale puo’ aiutare il paziente a sentirsi vivo e integro quando e’ minacciato dall’abbandono o dalla separazione.

Goldberg ha ampliato la prospettiva della psicologia del Se’ sulle perversioni. La sessualizzazione rappresenta un tentativo di riparare un difetto strutturale del Se’ correlato ad un’incapacita’ di gestire e provare stati emozionali dolorosi. Inoltre e’ in atto una scissione tra una parte dell’Io reale e una parte ripudiata che e’ quella che inizia e porta avanti i comportamenti perversi.

Nelle persone che manifestano una parafilia possono essere presenti livelli di organizzazione della personalita’ differenti.

Il percorso psicoterapeutico con persone con parafilie e’ complesso. Perche’ interrompere una pratica che produce grande piacere?

In genere le persone con parafilie cercano il trattamento per altre ragioni e la parafilia emerge durante il percorso psicoterapeutico oppure intraprendono una psicoterapia in seguito a pressioni esercitate da altri.

Le persone con livelli di organizzazione della personalita’ piu’ alti hanno un esito migliore. Le persone che, almeno in una certa misura hanno motivazione, che provano un certo disagio per i loro sintomi e sono curiosi rispetto alle origini dei loro sintomi traggono maggiori vantaggi rispetto a coloro che non presentano queste caratteristiche.

Le persone con parafilie raramente desiderano focalizzarsi sulla perversione e spesso sostengono che per loro essa non e’ piu’ un problema. Un obiettivo della psicoterapia e’ quello di integrare il comportamento perverso con il nucleo centrale del funzionamento della personalita’ della persona che ne soffre in modo tale che possa essere armonizzato con il resto della sua vita.

Insieme allo psicoterapeuta la persona con parafilia puo’ iniziare a cercare i significati inconsci del sintomo e la funzione che svolge all’interno della propria personalita’.

La psicoterapia psicodinamica di gruppo, associata ad un percorso psicoterapeutico individuale, si e’ rivelata molto efficace per le persone con parafilie.

 

 

Costellazioni familiari / Depressione / Bambini, adolescenti e genitori / Adulti e giovani adulti / Disturbi specifici dell'apprendimento /
Amore e terapia di coppia / Fobia scolare / Ansia, fobie, attacchi di panico

​Studio ​Psicologa Milano Maciachini / ​​Studio Psicologo Milano ​​Zara /​ ​​Studio Psicologo Milano Garibaldi /​ ​​Studio Psicologo Milano Isola /​ ​​Studio Psicologo Milano Niguarda /​ ​​ Studio Psicologo Milano Buenos Aires / ​
​​Studio Psicologo Milano Stazione Centrale /​ ​​Studio Psicologo Milano Piazza Repubblica /​ ​​Studio Psicologo Milano Porta Venezia /​ ​​Studio Psicologo Milano Loreto /​ ​​Studio Psicologo Milano Lima /​ ​​Costellazioni familiari a Milano


© Copyright 2024 ROSSELLA FUMIA, Psicologa Milano / P.IVA 08329390960 / Privacy / Sito Web: Studio 24
Privacy Policy