• Aprile

    8

    2020
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Le allucinazioni uditive dal cristianesimo ad oggi

Le allucinazioni uditive dal cristianesimo ad oggi

La storia del cristianesimo e’ contrassegnata da allucinazioni uditive e diversi studi hanno rivelato che anche oggi il fenomeno e’ molto piu’ diffuso di quanto non si creda e che non tutte le persone che hanno allucinazioni uditive sono psicotiche o mentalmente disturbate. L’esperienza delle allucinazioni uditive, sia nelle persone strutturate che negli psicotici, sembra avere un legame con la storia personale e con le credenze apprese culturalmente.

Schreber, presidente della Corte di Appello di Dresda alla fine del 1800 impazzi’ e trascorse diversi anni in cliniche e case di cura in uno stato delirante religioso e teologico il cui frutto e’ stato un resoconto dettagliato della sua esperienza dal titolo “Memorie di un malato di nervi”.

Da molti, tra cui in particolare Freud e Jung, il resoconto di Schreber e’ stato considerato una testimonianza eccezionale della follia descritta lucidamente dal di dentro.

Schreber aveva scritto quel resoconto per presentarlo ai giudici nella speranza che, non considerandolo un interdetto, revocassero il suo ricovero in manicomio. I giudici, colpiti dal rigore logico delle sue argomentazioni e dalla sua intelligenza, nonostante il parere contrario dei medici, accettarono il ricorso di Schreber.

Le “Memorie di un malato di nervi” sono la storia di una paranoia religiosa caratterizzata da un delirio e da allucinazioni schizofreniche, da estasi, da voci divine, da contatti con anime ed esseri superiori. Le sue allucinazioni uditive gli imponevano di dare un ordine teologico nuovo al mondo in quanto Dio ne aveva perso il controllo.

Un bassorilievo del XV secolo mostra la Madonna inginocchiata di fronte all’Angelo dell’Annunciazione e Dio, un tubo dentro cui scivola un bambino molto piccolo, Gesu’, unisce la bocca di Dio all’orecchio della Madonna .

A partire dal IV secolo i Padri della Chiesa hanno sottolineato che la Vergine era stata fecondata attraverso l’orecchio per volonta’ del Verbo divino. Quindi il Verbo e la voce caratterizzano l’Antico ed il Nuovo Testamento.

Marius Romme e Alexandre Escher, due ricercatori olandesi hanno spedito un questionario a 450 uditori di voci. Dalla ricerca e’ risultato che non tutte le persone che manifestano le allucinazioni uditive sono psicotiche o mentalmente disturbate. L’eta’ di inizio della prima esperienza variava significativamente. Nel 6% l’esordio era avvenuto prima dei 6 anni, nel 10% le voci erano comparse tra i dieci e i venti anni, per le altre persone successivamente. Inoltre per il 57% di loro le voci erano negative, aggressive, nemiche o persecutorie, per il 15% erano invece amichevoli, spirituali, di supporto e guida, infine per le restanti persone le voci erano ambivalenti o indefinite.

Inoltre dalla ricerca e’ risultato che la maggior parte degli intervistati aveva sentito le voci per cinque anni o anche di piu’ e che affrontavano meglio le allucinazioni le persone che davano interpretazioni religiose, paranormali, spirituali non considerandosi pazienti psichiatrici. Pertanto dalla ricerca si e’ potuto concludere che vivono e gestiscono meglio le voci, le persone che non si trovano in una condizione psicotica, che percepiscono le voci come esterne piuttosto che come interne e che le vivono come amiche piu’ che come persecutorie attribuendo loro un significato positivo.

Le allucinazioni uditive oltre ad essere un sintomo della schizofrenia possono manifestarsi anche nell’intossicazione da alcol, come effetto di alcune droghe, durante gli stati febbrili o essere la conseguenza di danni neurologici.

Le voci inoltre possono manifestarsi anche durante lunghi periodi di solitudine, successivamente a traumi da separazione e perdita o durante il sogno.

Le voci a volte si manifestano nell’infanzia sotto forma dell’amico immaginario o in alcune forme di dialogo interno.

Le immagini popolari e pedagogiche come il grillo parlante o l’angelo custode inducono i bambini a coltivare una parola interiore di tipo morale.

Molto diverso e’ quando le allucinazioni uditive sono dominanti e pervadono un delirio psicotico. In questo caso sono sintomi della schizofrenia o di altri gravi disturbi mentali. Le allucinazioni uditive si manifestano in modi molto diversi. Piu’ spesso vi e’ l’allucinazione uditiva in cui la persona sente l’eco dei propri pensieri: voci maschili o femminili che discutono tra di loro o singole voci che commentano, suggeriscono o consolano. Queste voci si rivolgono al soggetto in terza persona.

Nelle forme patologiche il paziente si sente posseduto, sviluppa idee deliranti di influenzamento, di trasmissione e di controllo della propria mente. Pertanto vive il proprio pensiero come un insieme di sentimenti, impulsi, convinzioni che si introducono in lui senza che abbia alcuna volonta’ e senza che possa contrastarli. Nelle situazioni non patologiche invece l’aspetto intrusivo delle voci non e’ vissuto come travalicante la propria volonta’, il soggetto conserva la capacita’ di non confondere le voci con la propria intenzionalita’ cosciente.

La ricerca di Romme ed Escher dimostra che l’udire voci non e’ sempre un sintomo di psicosi: la diagnosi di schizofrenia deve essere fatta con cautela considerando che e’ necessario siano soddisfatti i criteri per altri sintomi quali deterioramento del pensiero, alterazione e impoverimento dell’affettivita’, alcuni disturbi dell’immagine corporea, incapacita’ di assumere il punto di vista dell’altro rispetto a se stessi.

Un numero significativo di persone che riferiscono di sentire le voci non sono state mai considerate psicotiche e sono persone equilibrate e strutturate.

Nelle persone strutturate e negli psicotici, in modo piu’ chiaro nei primi che nei secondi, l’esperienza delle voci sembra avere un legame importante con la storia personale del soggetto e con le sue credenze culturali.

Le antiche teocrazie mesopotamiche, egiziane ed ebraiche, fondate sull’autorita’ della voce divina, rivelata, mediata da profeti e sacerdoti hanno lasciato documenti storici per ricordare che in certi periodi l’udire voci era un fatto comune e diffuso, ad esempio tra alcune popolazioni di profughi e nomadi del deserto, i Khabiru, che poi saranno le tribu’ ebraiche.

La ricerca di Marius Romme e Alexandre Escher evidenzia come quasi tutte le persone intervistate dicano sempre di piu’ di sentire voci come emissione da parte di messaggeri spirituali, entita’ extraterrestri, anime defunte, presenze paranormali. Il venir meno della presenza totalizzante della cultura religiosa tradizionale ha fatto si che lo stesso fenomeno venga reinterpretato oggi nella prospettiva di altre credenze. Si vede e si sente cio’ in cui si crede.

Green e Preston, due ricercatori in ambito psichiatrico, utilizzando un apparecchio di amplificazione, aumentarono l’udibilita’ dei sussurri di un paziente schizofrenico che manifestava allucinazioni uditive fino a renderle comprensibili.

I risultati prodotti dalle ricerche dei neuropsicologi, dei teorici del Se’ e degli studiosi della memoria autobiografica, giungono ad una comune conclusione secondo cui esistono piu’ controlli del pensiero e dell’azione umani schermati tra loro, sul piano della consapevolezza e del ricordo. Due processi psicologici, come pensare di udire una voce e sentirla, possono essere simultanei, ma solo il secondo viene percepito dalla persona e in modo separato dalla consapevolezza di se’.

Nell’ambito della psicologia clinica e della psichiatria, un’attenzione sempre maggiore viene destinata ad alcuni disturbi collegati con la perdita della continuita’ dell’esperienza soggettiva. Cosi’ accade nella fuga dissociativa in cui la persona non torna a casa perche’ ha perso la sua identita’ abituale, o nell’amnesia dissociativa in cui la persona non riesce a ricordare parti della propria autobiografia o nella depersonalizzazione in cui la persona percepisce una frattura nella continuita’ della propria esperienza. Il disturbo della personalita’ multipla riassume molti di questi stati dissociativi: la persona puo’ generare molteplici personalita’ all’insaputa l’una dell’altra e agirle come altrettanti personaggi di una rappresentazione teatrale. Le dissociazioni sono frutto di esperienze traumatiche. L’udire voci e’ dovuto ad una particolare discontinuita’ della coscienza.

Il meccanismo dissociativo degli individui con personalita’ multipla o con esperienze esclusivamente di allucinazioni uditive sembra essere la conseguenza di una manovra difensiva messa in atto dalla persona durante l’infanzia per fronteggiare il trauma dovuto a violenze e abusi sessuali o ad altre esperienze traumatiche.

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