• Novembre

    24

    2017
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La personalità paranoide  e il senso di inferiorità

La personalità paranoide e il senso di inferiorità

 

Il pensiero paranoide non è di per sé patologico in quanto la posizione schizoparanoide è una modalità fondamentale di organizzazione dell’esperienza che permane nella psiche umana per tutta la vita.

Utilizzando questa modalità, pensieri e sentimenti pericolosi o spiacevoli vengono scissi, proiettati fuori di sé e attribuiti agli altri.

Questa modalità è riscontrabile nelle esperienze di gruppo, come nelle assemblee politiche, durante gli eventi sportivi, ecc.

Le caratteristiche della posizione schizoparanoide sono due: la scissione che è un meccanismo di difesa e l’esperienza discontinua degli altri.

I sentimenti di odio e di amore vengono separati per la sopravvivenza emozionale in quanto l’integrazione crea ansia dovuta al timore che ciò che è odiato distruggerà l’amore. Quindi la cattiveria viene proiettata in figure esterne, in questo modo la personalità paranoide è costantemente nel ruolo di vittima alle prese con persecutori esterni.

L’esperienza che la personalità paranoide ha degli altri è discontinua: nessuna relazione è percepita come duratura nel tempo. La personalità paranoide si accosta a ogni relazione con la convinzione che l’altro finirà col fare un passo falso confermando i suoi sospetti. Quindi vive in uno stato di angoscia costante.

La personalità paranoide vive all’interno della posizione schizoparanoide. È caratterizzata da uno stile pervasivo di pensare, sentire e relazionarsi agli altri rigido e invariante.

Le caratteristiche chiave della personalità paranoide sono egosintoniche quindi la persona non ne sente il disagio.

Lo stile di pensiero paranoide è caratterizzato da una costante ricerca di significati oscuri che comporta una iperattivazione dell’attenzione. Uno stile di pensiero, quindi, molto oneroso in termini di tensione fisica ed emozionale. La personalità paranoide è praticamente incapace di rilassarsi.

Lo stile di pensiero paranoide è caratterizzato inoltre da una mancanza di flessibilità ed anche gli argomenti più convincenti non hanno alcun impatto sulle convinzioni rigide della personalità paranoide.

Il pensiero della personalità paranoide a differenza di quello della personalità schizofrenica non e’ delirante. Al contrario e’ presente una percezione precisa dell’ambiente. La realtà in sé non è distorta, lo è il significato attribuito alla realtà.

Le personalità paranoidi non sono in grado di pensare “come se”, cioè ad esempio non pensano “è come se stesse cercando di farmi del male” ma sanno che l’altro nutre intenzioni malevole. Quando sviluppano un sé mediatore sono in grado di interpretare accuratamente la realtà e di pensare simbolicamente in termini di “come se”.

La personalità paranoide sostituisce una minaccia interna con una esterna proiettando propri pensieri, emozioni, sentimenti nell’altro. Inoltre ha un profondo bisogno di controllare gli altri, espressione di una stima di sé deficitaria.

Profondamente la personalità paranoide si sente inferiore, debole e incapace. Spesso manifesta grandiosità per difendersi dai sentimenti di inferiorità.

Una paura ricorrente è quella di dover essere soggetti a controlli esterni. Questa preoccupazione in alcuni casi riguarda il terrore di impulsi passivi omosessuali.

Una psicoterapia riuscita può gettare luce su tutto ciò che si trova dietro la necessità di proiettare i propri pensieri e le proprie emozioni nell’altro: contenuti depressivi e rappresentazioni di sé opposte. Una visione di sé grandiosa, speciale e una visione di sé svalorizzata, insicura. Esternamente possono apparire esigenti, arroganti, diffidenti e attenti all’ambiente esterno, internamente sono spaventati, timidi e incapaci di afferrare l’insieme degli eventi reali.

Spesso impongono nelle relazioni degli aut –aut: o l’altra persona dimostra di pensare costantemente a lui o questa persona è indifferente nei suoi confronti.

A causa della loro sospettosità incontrano grosse difficoltà a concedere la propria fiducia in psicoterapia. La personalità paranoide tratta lo psicoterapeuta come un oggetto persecutorio.

Lo psicoterapeuta deve empatizzare con il bisogno della personalità paranoide di proiettare e di vedere difetti negli altri come mezzo di sopravvivenza emozionale e come difesa dai sentimenti di inferiorità.

Lo psicoterapeuta deve servire da contenitore per sentimenti di odio, cattiveria, impotenza e disperazione.

Il fine ultimo del percorso psicoterapeutico con le personalità paranoidi è di aiutarle a spostare le loro percezioni rispetto all’origine dei loro problemi da una fonte esterna a una interna. Un altro obiettivo importante è rappresentato dalla possibilità che la personalità paranoide si permetta di vivere sentimenti di vulnerabilità, debolezza e inferiorità.

Lo psicoterapeuta aiuterà la personalità paranoide a riconoscere i propri sentimenti e a distinguere tra le proprie emozioni e la realtà.

 

 

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