• Giugno

    12

    2020
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La personalità di chi decide di tatuarsi

La personalità di chi decide di tatuarsi

Sono stati condotti diversi studi sulla personalità di chi sceglie di tatuarsi. Lombroso alla fine del 1800 ha analizzato 1400 detenuti nelle carceri di Torino, di cui 156 risultarono tatuati. Lombroso ha individuato la forte carica simbolica del tatoo ma il fatto di aver condotto il suo studio nelle carceri e negli ospedali lo ha indotto anche a concludere che il tatoo era la manifestazione esterna della debolezza psichica. Poichè tale pratica era diffusa tra i primitivi ne è scaturita molto semplicisticamente l’associazione tra criminali e primitivi.

Studi successivi hanno dimostrato l’infondatezza di tale relazione e hanno sostenuto la positività della pratica, dotata di significati profondi.

Oggi il tatoo viene considerato una pratica espressiva di ordine artistico, diffusa in tutta la popolazione e non riconducibile a categorie sociali devianti o specifiche.

Non è sensato individuare un vero e proprio profilo di personalità delle persone che decidono di tatuarsi piuttosto si possono rintracciare alcuni aspetti ricorrenti.

Il tatoo contribuisce a costruire un’immagine di sè positiva pertanto spesso chi decide di tatuarsi è una persona insicura che oscilla tra l’abbandono di una vecchia identità e la ricerca di una nuova. Il tatoo aiuta a definire alcuni aspetti di un’identità che si sta ancora cercando.

Il legame tatoo -identità non è casuale in quanto la pelle è tra le varie parti del corpo quella che fornisce uno dei più significativi supporti al senso di identità personale.

L’attenzione posta dall’individuo al proprio mondo interno, all’immagine di sè e ai propri vissuti esprime un forte bisogno di individuazione.

Ricorre al tatoo chi manifesta interesse e cura per il proprio corpo, un autocompiacimento di tipo narcisistico.

Le zone scelte per il tatoo variano ed assumono significati diversi, ci si può orientare su parti ampie o periferiche del corpo, come vita, torace, schiena, braccia, piede.

Rispetto ai contenuti Lombroso aveva fatto una classificazione che comprendeva i segni d’amore come l’iniziale dell’amato o dell’amata, il cuore ecc., i segni di guerra come i cannoni, i segni delle professioni come il martello, il ferro da stiro, ecc, e i segni religiosi come croci, immagini di Gesù e della Madonna.

Le categorie di Lombroso conservano la loro attualità limitatamente a quelle relative ai segni d’amore e ai segni religiosi che mantengono il loro significato di commemorare e proteggere e sono diffusi in entrambi i sessi.

L’aspetto della personalità non è secondario in quanto chi ha deciso di tatuarsi sostiene che i tatoo indelebili li riguardano personalmente e dicono qualcosa di importante sul loro Io anche se in forma simbolica e mascherata.

Attualmente diverse persone mostrano preferenza per i tribali caratterizzati da grandi macchie nere, con il tratto spesso e le curve flessuose.

Apprezzati particolarmente dai punk che li hanno utilizzati per esprimere la rappresentazione luttuosa del presente e del futuro. I tribali sono scelti da persone molto critiche verso la realtà, che rifuggono dalla massificazione, cercano forme alternative, ma non si pongono mai ai margini o contro. Hanno bisogno di distinguersi, di recuperare la propria individualità: tatuarsi diventa un mezzo per marcare un’esistenza che rischia di perdersi nell’anonimato.

Un’altra categoria di persone preferisce eroi guerrieri, divinità mitologiche, ecc. Questi contenuti sembrano evocare i valori della forza e del coraggio, attraggono individui alla ricerca di una identità individuale ma anche etnica.

Complementare a questo atteggiamento è quello di chi sceglie temi connessi alla cultura degli indiani d’America, popolo che viene identificato con l’oppressione e la negazione dell’autonomia. Si tratta di cultori della libertà che amano le diversità insite nelle culture ponendosi a difesa delle minoranze, sostenendo i valori dell’uguaglianza, amando incontrare persone di diversa religione, lingua e tradizioni.

Un disegno richiesto spesso è il drago, simbolo di potenza. Chi decide di tatuarsi il drago sembra volere andare alle origini e recuperare la parte più autentica di sè. Una versione ridimensionata del drago è la lucertola, animale che rimanda ad un’immagine di sè più contenuta e controllata, il cui tatuaggio è particolarmente diffuso tra chi frequenta i centri sociali.

Il fine di chi decide di tatuarsi motivi di tipo religioso è ottenere protezione, ringraziare Dio, mostrare la propria fede, imprimere nella carne la vittoria sulla morte. Scelgono motivi di tipo religioso sia coloro che hanno fede e vogliono accentuarne l’aspetto personale e sociale imprimendo nel proprio corpo ciò in cui credono e al contempo mostrando agli altri la propria fede sia chi non si professa religioso ma sente un forte bisogno di protezione e di rassicurazione.

Ci sono differenze anche tra tatuaggi più tipicamente femminili e tatuaggi più tipicamente maschili, questi ultimi solitamente hanno dimensioni grandi e raffigurano figure forti per esprimere la propria virilità e la propria forza rispetto a difficoltà o ad esperienze temute. I tatuaggi femminili invece di solito sono piccoli e raffigurano immagini che veicolano grazia, eleganza e manifestano la ricerca del bello dove il primato è attribuito alla funzione estetica.

Il tatuaggio è un simbolo antico che si è evoluto nel tempo. Anche il tatuaggio- moda rivela qualcosa di personale, una specie di inno alla libertà e alla diversità, all’interno di un’ identità che sfugge o è stereotipata.

 

 

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