• Febbraio

    22

    2019
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La montagna e il bosco. I loro significati piu’ profondi

La montagna e il bosco. I loro significati piu’ profondi

La stessa montagna puo’ essere scalata da diverse persone, ma ognuno la vivra’ in modo differente, ognuno vivra’ la propria esperienza di quella montagna. Questo accade perche’ scalare una montagna non ha soltanto il significato importante di “ritornare” alla natura ma rappresenta anche e soprattutto la conquista di se stessi. Scalare una montagna  puo’ aiutare ad entrare in contatto con i propri limiti e a comprenderne il senso, scalare una montagna permette di provare l’ebbrezza della liberta’.

Vivere la montagna ha un significato profondo.

Sembra che molte patologie infantili dipendano da una ‘carenza di natura’. Vivere la montagna permette di assorbire l’energia che parte dalla terra e si connette con l’atmosfera attraverso gli alberi e le piante.

Chi vive la montagna in modo pieno e consapevole si connette con la natura diventando parte della stessa. E’ un’opportunita’ per riprendere ritmi che la vita frenetica di tutti i giorni non consente di seguire.

Imparare a camminare contemplando la bellezza della natura, le montagne, l’azzurro intenso del cielo, osservando un prato e i fiori che sbocciano, annusandone gli odori, toccando la rugosita’ di una corteccia di un abete piuttosto che di un pino, ascoltando i suoni, distinguendo il canto di un uccello da quello di un grillo o di una cicala permette di provare sensazioni che suscitano emozioni che a loro volta attivano analogie che consentono di andare indietro nel tempo.

A volte il silenzio puo’ far paura perche’ non si e’ abituati in quanto nella quotidianita’ si fa fatica ad essere soli. La solitudine puo’ inquietare perche’ e’ fatta di silenzio.

Chi vive la montagna va alla ricerca di questo silenzio, di quei suoni della natura che terapeuticamente consentono di lasciarsi andare e di guardare il proprio mondo interno.

Entrare nel bosco puo’ aiutare in questo senso. Entrare nel bosco e’ un po’ addentrarsi nella propria storia, rievocare le creature che hanno abitato la nostra infanzia e non sono andate via del tutto, tornare al proprio io bambino. Il bosco nasconde alcuni fantasmi che abitano nel nostro mondo interno. Il timore di smarrire il sentiero, il senso dell’ignoto, il bosco puo’ farli apparire per permetterci di fare la loro conoscenza.

Dentro al bosco si puo’ sperimentare una profonda solitudine che tocca il cuore, una lontananza dagli altri per permettersi di stare con se stessi.

Scalare una montagna e andare verso la vetta e’ l’opposto del camminare nel bosco.

La vetta e’ un obiettivo da raggiungere, significa fare i conti con la propria storia nella sua totalita’, con le proprie risorse interne, con la propria forza, con il proprio coraggio e con propria determinazione.

Scalare una montagna significa fondersi con la roccia, diventare vento, pioggia, piante, fiori …

Scalare una montagna rappresenta la metafora dell’esistenza umana, simboleggia la pesantezza del quotidiano, il limite di un corpo che pesa, il respiro che a momenti puo’ mancare. Per questo motivo scalare aiuta ad abbattere le proprie strutture difensive e a guardare il proprio mondo interno con meno timore.

Scalare una montagna simboleggia la capacita’ di affrontare i tratti significativi di noi stessi, la capacita’ di riconoscere un nostro limite. Sappiamo che possiamo farcela perche’ abbiamo le possibilita’ fisiche e psicologiche per farcela ma al tempo stesso e’ altrettanto se non piu’ importante riconoscere quando e’ necessario fare un passo indietro e rinunciare.

Accettare la rinuncia insegna piu’ del saper raggiungere la vetta.

Lo zaino che ci si porta sulle spalle rappresenta la metafora delle certezze della nostra esistenza: il cibo, l’acqua, le corde, il casco per proteggersi dai sassi, i cerotti, le bende … tutte attrezzature necessarie per la nostra sicurezza ma soprattutto per la nostra rassicurazione. Quando togliamo lo zaino la schiena si libera da un peso, abbandoniamo le paure, ci sentiamo liberi da condizionamenti. Si toglie lo zaino quando si e’ raggiunta la vetta e per un momento si desidera provare l’ebbrezza della liberta’. Questo momento che ogni alpinista porta con se’ a valle, al ritorno, alimenta il desiderio di tornare a ripetere quell’esperienza che e’ sempre unica e differente per ogni persona.

Il trekking, la montagna, le camminate nei boschi hanno effetti terapeuti importanti e possono rappresentare un utile strumento da affiancare al percorso psicoterapeutico.

 

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