• Settembre

    20

    2019
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La memoria nella prima infanzia

Secondo Freud la memoria della prima infanzia viene perduta in quanto i primi ricordi legati alla sessualita’ infantile verrebbero rimossi in quanto inaccettabili.

Questo fenomeno e’ conosciuto con il nome di “amnesia infantile” e attualmente viene spiegato con la maturazione tardiva delle funzioni cognitive, come attenzione, memoria, ecc.

La forma piu’ precoce di memoria e’ la memoria di riconoscimento che matura gia’ nel corso della vita intrauterina, questa fa si’ che dal settimo mese di vita fetale il piccolo sia sensibile alla voce materna trasmessa attraverso le pareti addominali, che possa riconoscerla e preferirla sin dalla nascita.

La memoria procedurale matura a partire dai primi mesi di vita ed e’ legata al sapere come fare quei gesti e quelle procedure motorie necessarie ad afferrare un oggetto, a muovere i primi passi, ecc.

Le memorie procedurali sono memorie precoci , automatismi che vengono codificati in strutture sottocorticali, pertanto sono robuste e resistenti all’usura del tempo a differenza della memoria semantica che e’ legata al linguaggio, ai significati, a processi cognitivi complessi. Prima di questa forma di memoria piu’ sofisticata, quella semantica appunto, a partire dagli 8-9 mesi si sviluppa una memoria rappresentativa che permette al neonato di tenere in mente il luogo in cui ha visto nascondere una pallina o dove si e’ appena nascosta la mamma verso cui gattona, sicuro di trovarla.

A partire dal secondo anno di vita con lo sviluppo del linguaggio si ha una vera e propria rivoluzione in quanto matura la memoria semantica legata all’apprendimento dei nomi, delle conoscenze sul mondo.

Si tratta di una svolta cognitiva associata ad una profonda trasformazione cerebrale. La quantita’ di sinapsi tra cellule nervose aumenta significativamente. Le sinapsi si producono ad ogni eta’ della vita per sostituire le sinapsi esistenti o per creare nuovi circuiti tra neuroni utili a registrare memorie, a ristrutturare apprendimenti, ma tra il primo ed il secondo anno di vita la produzione di sinapsi e’ superiore di circa il 150% rispetto alla produzione che si verifica mediamente nel cervello di un adulto in quanto il cervello di un bambino deve acquisire nuovi vocaboli, imparare regole grammaticali, organizzare le memorie in categorie, interiorizzare esperienze.

Quando il cervello e’ molto impegnato in un’attivita’ cognitiva accade spesso che altre attivita’ e funzioni vengano poste in attesa, pertanto tra il primo ed il secondo anno di vita lo sviluppo esplosivo del linguaggio e la significativa maturazione della memoria semantica fanno si’ che la memoria episodica e la memoria autobiografica facciano fatica a decollare. Per tale motivo, al di sotto dei 3 anni di vita e’ molto difficile che ci si ricordi di fatti ed eventi in quanto sono la memoria episodica e quella procedurale che fanno si che vengano posti in sequenza gli episodi della propria vita e queste non sono ancora sviluppate prima dei 3 anni di vita.

Nel corso dell’esplosione sinaptica tra il primo ed il secondo anno di vita le connessioni tra neuroni sono piuttosto instabili pertanto la formazione di tracce legate a memorie episodiche e’ ancora labile.

Inoltre dal punto di vista cognitivo e’ molto diverso memorizzare nomi e assimilare regole grammaticali dal cogliere il senso delle esperienze che presuppone lo sviluppo di un punto di vista esterno e consente di sviluppare una rappresentazione di se’. Un bambino puo’ essere in grado di sviluppare una rappresentazione esplicita di se stesso a partire dai 2 anni di vita e questo gli consente di organizzare le proprie memorie. Nei primissimi anni di vita inoltre il bambino ha maggiori probabilita’ di ricordare qualcosa se si trova nello stesso contesto in cui si e’ verificata l’esperienza, dopo i 3 anni sara’ in grado di ricordare pur non trovandosi nello stesso contesto in cui ha vissuto l’esperienza.

I ricordi dei bambini durante la prima infanzia sono differenti da quelli degli adulti, il numero e il tipo dei dettagli e’ piuttosto carente a causa del fatto che i vari aspetti di un’esperienza non sono integrati mentre negli adulti i ricordi comprendono tempi, luoghi, interpretazioni, ecc. in un bambino piccolo i ricordi possono essere paragonati ad una fotografia un po’ sfocata. L’integrazione dei vari aspetti di un’esperienza dipende dalla graduale maturazione della corteccia cerebrale.

 

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