- By rossella
- In Essere mamme
La depressione nella mamma. Alcuni effetti sulla relazione con il bambino
Molti genitori che soffrono di depressione sono ottimi genitori e spesso e’ proprio il bambino che da’ loro la forza di andare avanti.
In questa sede prendero’ in considerazione le situazioni in cui la depressione e’ cosi’ grave da disturbare la relazione tra la mamma e il suo bambino.
Durante una depressione clinica nel cervello viene inibito il rilascio delle sostanze che rafforzano il senso materno a causa di un livello eccessivo di ormoni e sostanze legate a stati di stress. Mentre cio’ accade si interrompe ogni legame positivo tra madre e bambino.
Una mamma che soffre di depressione difficilmente riuscira’ ad investire affettivamente il suo bambino e altrettanto difficilmente sara’ in grado di decodificare le sue emozioni e quindi a rispondere ai suoi bisogni.
Il pianto del bambino, le sue continue richieste possono suscitare odio nella mamma che soffre di depressione, questo accade in quanto un livello eccessivamente alto di cortisolo blocca la stimolazione cerebrale delle sostanze positive.
Una mamma che soffre di depressione e’ una mamma emotivamente inaccessibile, ma in grado di percepire il senso di colpa ed il dolore per il fatto di non essere in grado di offrire al suo bambino lo sguardo amorevole di cui ha bisogno.
La mamma soffre nel non sentire in modo intenso il desiderio di giocare con il suo bambino, di tenerlo tra le braccia, coccolarlo, leggergli una fiaba, soffre nel sentirsi sopraffatta dal figlio piuttosto che desiderosa di trascorrere piu’ tempo con lui.
Il bambino naturalmente non ha gli strumenti per comprendere che la sua mamma soffre di depressione e che la freddezza che a volte percepisce da parte sua non ha nulla a che fare con lui e con la sua amabilita’.
Alcune ricerche, ponendo a confronto i risultati di EEG condotti sul lobo frontale di bambini con mamme depresse e di bambini con mamme non depresse, hanno evidenziato che, ad un anno di eta’ circa, i bambini di mamme depresse mostrano un tracciato diverso nella risposta neuronale rispetto ai valori di riferimento. Ad esempio durante il gioco mostrano una minore attivazione dell’emisfero sinistro che e’ il lato del cervello associato alle emozioni positive.
La situazione e’ pericolosa quando la mamma non si rende conto che il figlio ha iniziato a manifestare angoscia in quanto ha percepito la rottura del legame con lei. E quindi non si attiva per esprimere il suo amore al bambino coccolandolo o abbracciandolo.
L’emisfero destro del cervello e’ in grado di cogliere un’atmosfera emotiva in 30 millesimi di secondo, mentre un adulto e’ dotato di un assetto difensivo che lo rende in grado di proteggersi da queste sollecitazioni, il bambino no, pertanto e’ molto vulnerabile. Il bambino percepisce immediatamente l’odio e la rabbia anche quando non vengono verbalizzati ma espressi attraverso sguardi o silenzi.
Un percorso psicologico individuale puo’ essere molto utile alla mamma che soffre di depressione per aiutarla ad essere piu’ in contatto con se stessa, con i propri stati emotivi non confondendo cosi’ i suoi con quelli del figlio.
Puo’ essere utile anche un percorso psicologico rivolto alla diade mamma-bambino, che guidi la mamma che soffre di depressione rispetto alla sua genitorialita’.
