• Dicembre

    19

    2019
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Ostinazione e autodeterminazione

Ostinazione e autodeterminazione

L’ostinazione non piace molto, e’ una qualita’ che non gode di buona reputazione.

Per comprendere come mai l’ostinazione abbia un’immagine cosi’ negativa puo’ essere utile dare un’occhiata al passato, storico e personale. Infatti e’ da bambini che si potrebbe ricevere l’autorizzazione a puntare i piedi e affermare la propria volonta’, cosa che generalmente non avviene dal momento che in ogni epoca gli educatori hanno combattuto contro l’ostinazione.

Ancora oggi l’ostinazione dei bambini e’ un problema per insegnanti e genitori. Si e’ smesso di considerare sbagliato qualsiasi ‘no’ del bambino ma ai bambini risulta molto difficile articolare verbalmente il loro rifiuto in maniera che gli adulti lo ascoltino e lo prendano sul serio.

In realta’ il ‘no’ degli adolescenti ha un’importanza fondamentale, infatti solo se sentono che l’opposizione non e’ cosa di per se’ cattiva e proibita, possono imparare a pensare e agire in maniera autonoma.

Se un bambino cresce in una famiglia dove puo’ manifestare liberamente le sue idee e la sua volonta’, dove riceve appoggio se si ribella a un’ingiustizia, dove trova nei genitori modelli positivi di ostinazione, ci sono buone premesse per lo sviluppo dell’autonomia di pensiero e comportamento. Da adulto avra’ fiducia in se’ e sara’ capace di fare qualcosa, avra’ il coraggio di usare la propria ragione e non si pieghera’ ciecamente alla volonta’ altrui. Sara’ fedele a se stesso e alle proprie idee e avra’ la capacita’ di dire cio’ che capisce e di rifiutarsi di ripetere cio’ che non capisce.

Hermann Hesse era convinto che tutte le cose che si fanno contro il proprio sentimento e la propria coscienza, per compiacere gli altri, non sono buone.

Diversi studi hanno dimostrato che le persone ostinate e autodeterminate si ammalano meno e vivono piu’ a lungo in confronto a quelle piu’ acquiescenti.

Vivere in un modo che sia giusto e ragionevole per se stessi e’ una difesa fondamentale contro lo stress. Se manca questa protezione, ne soffrono la stabilita’ e la salute mentale e fisica.

L’adattamento passivo induce un comportamento autolesionista rispetto allo stress. I conformisti sono eccessivamente preoccupati di quello che fanno o che possono pensare gli altri, in questo modo finiscono facilmente sotto pressione, mentre una persona ostinata, autodeterminata e indipendente non si pone domande ansiogene su cosa gli altri pensano di lei, se e’ sufficientemente brava, se ha fatto una cattiva figura, ad esempio, viceversa e’ in pace con se stessa e il suo sistema immunitario non risente dello stress. Non prenderanno il sopravvento emozioni patogene di rassegnazione o di rabbia impotente.

Se si vuole avere piu’ tempo per se’ si devono lasciar perdere altre cose, come fare le pulizie, rimettere in ordine, lavare la macchina. Quanto tempo ci vuole per avere la casa e il giardino perfettamente in ordine? Se si vuol conservare la salute fisica e mentale e’ necessario accettare un po’ di caos e disordine. E’ necessario in una certa misura uno spirito rivoluzionario non per condurre una rivoluzione ma per creare spazi liberi nella nostra vita che potremo utilizzare a modo nostro senza badare alla gente che si aspetta da noi qualcosa di preciso.

Le persone ostinate e autodeterminate sono consapevoli della responsabilita’ che hanno verso se stesse per l’uso del proprio tempo. Si tratta di avere il coraggio di essere autentici invece di recitare una parte, di lasciarsi vedere per quello che si e’, di comunicare nel modo piu’ chiaro possibile le proprie opinioni, invece di cercare di indovinare quelle degli altri. Chi ha ostinazione non perde facilmente l’orientamento e cosa ancor piu’ importante non rischia di perdere se stesso.

L’ipnoterapeuta Milton Erickson, alla domanda di un allievo che gli chiedeva se lo considerasse un bravo psicoterapeuta, rispose: ‘fa semplicemente come se lo fossi’. Probabilmente se oggi gli si chiedesse: ‘come faccio a diventare una persona ostinata e autodeterminata?’ Milton Erickson risponderebbe: ‘fa come se lo fossi’. Diversi studi dimostrano che non si tratta semplicemente di un trucco ma che, anche se all’inizio ci si limita a ‘fare come se’, ad esempio come se si fosse ostinati, guidati da una volonta’ propria e intenzionati a portarla a termine, convinti che i propri interessi contino piu’ di quelli altrui, gradualmente dal gioco di ruolo emergera’ un aspetto autentico della personalita’. Non si finge piu’ di essere ostinati e autodeterminati, ma lo si diventa davvero.

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