Il travestitismo e la nozione di madre fallica
Il travestitismo e’ una parafilia.
In questa parafilia il travestito maschio si veste da donna per creare in se’ un eccitamento sessuale che porta ad un rapporto sessuale eterosessuale o alla masturbazione.
Il travestito si comporta in maniera maschile quando e’ vestito da uomo ma diventa effeminato quando e’ vestito da donna.
Il meccanismo psichico alla base del travestitismo è lo stesso che e’ alla base del feticismo, il diniego della castrazione materna. Ciò spiega anche la maggiore incidenza di questa parafilia negli uomini. Il bambino che scopre per la prima volta che la mamma non ha il pene prova un orrore tale da rinnegare la realtà, quindi il fatto che la mamma sia castrata. Non accetta che il suo primo oggetto d’amore, la mamma, possa essere priva dell’organo sessuale maschile e fingerà di non saperne nulla.
E’ importante la nozione di madre fallica: immaginando che la madre possieda un pene il bambino maschio supera la sua angoscia di castrazione.
Ognuno reagisce in modo differente all’ angosciante scoperta che esistono due organi genitali diversi di cui uno e’ visibile, il pene, mentre l’altro no, la vagina. Quasi tutti si identificano con il fallo di cui e’ priva la mamma.
Quando un bambino piange la sua mamma accorre per consolarlo, per confortarlo. In questo modo la mamma soddisfa un bisogno del bambino. Il fatto che la mamma fornisca una risposta al pianto del figlio pur non comprendendone le ragioni, nella maggior parte dei casi, quando il figlio e’ molto piccolo è una questione estremamente importante per la psicoanalisi in quanto permette l’instaurarsi del desiderio. Ogni mamma risponde in modo differente al bisogno del figlio in base alla sua struttura di personalità. Può rispondere in modo distaccato, ansioso, sbrigativo o sereno o ancora può non rispondere. La risposta materna influenza in una certa misura l’esistenza soggettiva del bambino.
Quando alla mamma capita di assentarsi o di distrarsi durante il pianto del bambino, quest’ultimo sperimenta una mancanza, una frustrazione che lo porterà dal sentirsi l’unico oggetto del desiderio della mamma ad un’embrionale percezione del fatto che la mamma desidera altro aldila’ di lui. Sperimentare la mancanza e chiedersi cosa altro la mamma desideri oltre lui e’ un passaggio fondamentale per uno sviluppo sano.
Nel chiedersi cosa la mamma desideri al di là di lui c’e’ il tentativo del bambino di essere l’oggetto del desiderio identificandosi con ciò di cui la mamma e’ priva, ossia il fallo.
Si attiva cosi’ l’identificazione primaria che non è con la mamma appunto, ma con il fallo di cui lei e’ priva.
Anche il travestito rinnega il fatto che la mamma sia castrata in quanto priva del pene e cerca di mantenere l’illusione della sua completezza identificandosi pienamente con la madre fallica.
Ai travestiti che si vestono da donna piace far scoprire ai loro partners che sotto gli indumenti femminili si nasconde il fallo, segno tangibile del fatto che sono completi.
L’atto di travestirsi da donna puo’ essere un’identificazione con la madre fallica.
Ad un livello piu’ primitivo il bambino piccolo puo’ identificarsi con la madre per evitare l’ansia relativa alla separazione. La sua consapevolezza delle differenze sessuali tra lui e la madre puo’ attivare l’ansia di perderla in quanto sono persone separate.
Coloro che si travestono da donna sperimentano una fusione con un oggetto materno intrapsichico e superano l’ansia di separazione.
Questi uomini sono sempre eterosessuali e nella maggior parte dei casi sono per il resto ben adattati.
