• Aprile

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    2018
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Il sadismo e il masochismo

Il sadismo e il masochismo

Il sadismo e il masochismo sono parafilie che si riscontrano in entrambi i sessi.

Le persone che hanno bisogno di fantasie o azioni sadiche per raggiungere una gratificazione sessuale stanno spesso inconsciamente cercando di capovolgere degli scenari infantili nei quali sono stati vittime di abuso fisico o sessuale.

Infliggendo ad altri quello che accadde a loro quando erano bambini ottengono vendetta e un senso di padronanza sulle esperienze infantili di abuso.

Anche le persone masochiste che hanno bisogno di umiliazioni, di dolore per raggiungere il piacere sessuale, e’ possibile che stiano ripetendo delle esperienze infantili di abuso.

Il termine masochismo viene inizialmente usato da Freud nei Tre saggi sulla teoria sessuale per indicare alcune deviazioni sessuali in cui il soggetto cerca la sofferenza fisica e psicologica per ottenere il piacere nella cornice di una perversione sadomasochistica. Infatti Freud aveva messo in luce quanto facilmente i ruoli possano capovolgersi, pertanto e’ possibile trovare l’estremo opposto, il sadismo, dove e’ presente il masochismo e viceversa. Freud ha definito masochismo erogeno quella forma di masochismo in cui l’individuo, uomo o donna che sia, cerca un partner sessuale che infligga dolore e sofferenza, un individuo sadico con cui poter stabilire un rapporto perverso sadomasochistico.
In un periodo successivo Freud ha aggiunto al masochismo erogeno, circoscritto alla dimensione sessuale, quelli che ha definito rispettivamente masochismo morale e masochismo femminile, estendendo il concetto di masochismo al comportamento umano in generale che ne viene influenzato in termini di scelte e motivazioni e al carattere femminile.

Freud aveva scoperto che le fantasie inconsce che sottendono la condizione di sottomissione propria del masochismo sono associate al desiderio edipico della bambina di essere amata e sottomessa al padre. In eta’ adulta cio’ determina la ricerca inconscia di relazioni sentimentali sadomasochistiche e autolesionistiche anche se la masochista consapevolmente non le vorrebbe ma desidera un partner con cui vivere un rapporto sentimentale sereno. Il concetto di masochismo femminile e’ stato molto criticato ed e’ ormai considerato superato; fondamentalmente era associato alla differenza anatomica tra sesso femminile e sesso maschile, in quanto la donna viene concepita in una condizione di passivita’ poiche’ priva dell’organo genitale maschile mentre l’uomo viene concepito in una condizione di attivita’ poiche’ appunto possiede l’organo genitale maschile.

La psicoanalisi mostra come il livello conscio e quello inconscio possono convivere in noi, seppure in completa contraddizione, spingendoci in direzioni opposte e inducendo in noi un conflitto intrapsichico di cui non siamo consapevoli che ci puo’ indurre ad esempio da un lato a verbalizzare il desiderio di una vita affettivo- sentimentale soddisfacente e serena ma dall’altro di fatto ci puo’ indurre a ritrovarci sistematicamente intrappolati in relazioni che rendono impossibile la gratificazione di quel desiderio.

Freud ha individuato la forza motrice interna del masochismo morale nell’istinto di morte, una pulsione inconscia antitetica alla libido, l’istinto di vita, che nelle persone masochiste e’ presente in misura elevata o non e’ ben amalgamata alla libido che renderebbe possibile ridimensionare la distruttivita’. In questo modo l’istinto di morte fa si’ che l’aggressivita’ venga diretta verso il Se’ come accade nel masochismo o verso gli altri come accade invece nel sadismo.

La psicoanalisi moderna ha integrato ed in parte superato il pensiero freudiano, a volte il masochismo e il sadismo sono l’esito delle “vicissitudini” dell’istinto di morte e dell’impasto di quest’ultimo con l’istinto di vita e quindi di un’aggressivita’ che puo’ essere rivolta verso se stessi o verso gli altri, altre volte la ricerca inconscia della sofferenza e dell’umiliazione per se stessi o da infliggere agli altri e’ la ripetizione, in forma diretta o ribaltata, di traumi infantili. E’ come se inconsciamente si fosse destinati a ripetere un vissuto doloroso, nel disperato tentativo di modificarlo. Ad esempio spesso e’ cosi’ per bambini che hanno avuto genitori maltrattanti.
Dalla prospettiva della psicologia del Se’ il comportamento masochistico e’  un tentativo di ristabilire un senso di vitalita’ o di coesione del Se’. Pertanto il comportamento masochista svolge una funzione molto importante, “vitale” e il masochista potra’ abbandonare tale comportamento solo nel momento in cui, grazie al percorso psicoterapeutico intrapreso, avra’ raggiunto una maggiore strutturazione del Se’ e sara’ nelle condizioni di utilizzare un comportamento piu’ evoluto per ristabilire la coesione del suo Se’.

La psicoterapia spesso rivela nell’infanzia di queste persone una storia traumatica di deprivazione affettiva o di violenza e abuso da parte degli adulti di riferimento. Si puo’ trattare di un trauma grave o di un trauma cumulativo ossia un trauma piu’ modesto, almeno apparentemente, ma reiterato nel tempo. Ad esempio una madre a volte affettuosa a volte maltrattante che viene introiettata nel mondo interno del bambino come la sola che lui puo’ meritare.
L’attaccamento al partner maltrattante o trascurante spesso e’ l’unica forma di relazione che queste persone conoscono, l’unica che considerano possibile per loro, la sola che sentono di meritare, l’unica di cui si sentono degni.
Durante il percorso psicoterapeutico, attraverso la conoscenza del mondo interno della persona, e’ possibile risalire alle radici inconsce infantili che hanno determinato l’interiorizzazione della modalita’ relazionale perversa.

Il percorso psicoterapeutico a volte e’ lungo e faticoso in termini emotivi, ma e’ utile per favorire l’elaborazione e l’integrazione del vissuto traumatico con il resto della personalita’ e la cura delle antiche ferite.

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