- By rossella
- In Le emozioni
IL NOSTRO SECONDO CERVELLO
Avete mai sentito dire che esiste un secondo cervello? Ebbene si, e’ proprio cosi’. Sono state condotte diverse ricerche in merito.
Questo secondo cervello del nostro corpo e’ l’intestino che, pur possedendo solo una minima parte dei neuroni del cervello, e’ in grado di lavorare in modo autonomo.
Svolge un ruolo importante nel segnalarci che stiamo provando un’emozione di gioia piuttosto che di dolore. L’intestino inoltre contribuisce a fissare i ricordi legati alle emozioni.
Le cellule dell’intestino producono il 95% della serotonina nota come il neurotrasmettitore della felicita’, sia in seguito a stimoli esterni come suoni, colori, cibo che in seguito ad input interni come le emozioni. Si tratta principalmente di messaggi inconsci che percepiamo solo se si trasformano in segnali d’allarme o in sensazioni di malessere.
Insomma il cervello che si trova nell’ intestino non si limita ad assimilare e digerire il cibo, ma metabolizza anche informazioni ed emozioni.
Ascoltiamo i segnali del nostro corpo.
Il nostro corpo e’ in grado di dirci cosa e’ meglio per noi, quindi e’ importante ascoltare cio’ che ci comunica.
Il regime dietetico dovrebbe essere adeguato al nostro modo di essere; cibo e umore sono strettamente collegati.
Le persone che sono sempre sotto stress solitamente non seguono pasti bilanciati, ma utilizzano il cibo come se fosse una sorta di antistress, nel tentativo di sedare l’ansia inghiottendo qualsiasi cosa. Queste persone dovrebbero cercare di rispettare gli orari dei pasti, evitando di mangiare qualsiasi ‘cosa commestibile’ capiti nel loro raggio d’azione, non dovrebbero abusare di bibite eccitanti, come te’ o caffe’, ne’ di dolci.
Durante la giornata possono prepararsi infusi dalle proprieta’ calmanti come melissa, tiglio, biancospino, passiflora.
Le persone pigre e che al tempo stesso fanno fatica a controllarsi, dovrebbero seguire un regime dietetico secondo cui viene prestata particolare attenzione ai carboidrati ed evitati dolci e bevande zuccherate.
Chi si sente un po’ malinconico spesso utilizza il cibo per colmare un vuoto. In realta’ solitamente dopo le abbuffate queste persone si sentono ancora piu’ tristi, e’ importante tenere presente che mangiare non contribuisce a migliorare l’umore, offre solo l’illusione che sia cosi’.
Il cibo puo’ venire incontro all’umore, in particolare i carboidrati complessi perche’ contengono triptofano che stimola la produzione di serotonina. Qualche volta ci si puo’ concedere anche qualche grammo di cioccolato che innalza il livello di serotonina e di endorfine.
Sarebbe meglio non trascorrere troppo tempo in casa da soli, e’ preferibile uscire per distrarsi.
C’e’ poi chi e’ perfezionista e tende a seguire la dieta in modo rigoroso non cedendo a nessuna tentazione, e nonostante cio’ non e’ mai soddisfatto della propria linea e del peso raggiunto. Queste persone dovrebbero evitare diete eccessivamente rigide, optando per una dieta equilibrata ed assecondando il loro spirito perfezionista eventualmente scrivendo la lista della spesa per la settimana in modo dettagliato e poi riponendo in modo molto ordinato nel frigorifero e nella dispensa il cibo acquistato.
Cio’ che e’ piu’ importante e’ trovare il tempo per se stessi, che comprende anche il tempo di cucinare per poi trarne piacere.
