• Novembre

    24

    2019
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Il ‘lavoro’ psicologico dei nonni

Il ‘lavoro’ psicologico dei nonni

Coloro che considerano importante il contributo dei nonni riconoscono loro due meriti principali: quello di sostenere economicamente le famiglie nascenti e la crescita dei figli e quello di essere di supporto nelle attivita’ della vita quotidiana. Alcune persone riconoscono di ricevere dai propri genitori un aiuto concreto nella vita e nelle attivita’ quotidiane dei figli come accompagnarli e prenderli da scuola, portarli al parco, altre riconoscono che il sostegno economico da parte dei genitori e’ stato fondamentale per la nascita della famiglia, per l’acquisto della casa ad esempio o nell’aver ricevuto dei prestiti da parte loro.

Un numero crescente di nonni viene in aiuto ai genitori sia quando questi non hanno la possibilita’ di pagare una babysitter che si occupi dei bambini sia per le maggiori garanzie che i nonni possono fornire ai genitori.

Si puo’ essere nonni in tanti modi diversi. Alcuni vedono i nipoti solo durante le vacanze, altri una o piu’ volte a settimana, altri ancora tutti i giorni. Ci sono nonni che portano i bambini al parco, altri che li tengono a pranzo o a cena, altri che li aiutano nei compiti scolastici, altri ancora che sostituiscono i genitori nella maggior parte delle loro mansioni.

Quando un nonno accetta o decide di dare un apporto sostanziale diventa necessario trovare un accordo con i genitori sul modo in cui organizzare le giornate e sui punti principali dell’educazione. Molti disaccordi nascono per motivi legati a modalita’ educative differenti e a stili diversi di vita. Nonni e genitori possono essere in disaccordo sugli orari dei pasti e del sonno, sull’alimentazione, sui regali da fare e non fare, sul modo in cui vestire i bambini, ecc. Genitori e nonni possono pensare reciprocamente gli uni degli altri che abbiano idee e comportamenti sbagliati. Tuttavia i nonni se desiderano essere una risorsa e non un problema, devono mostrarsi collaborativi, disponibili al dialogo e diplomatici.

Il clima che si instaura quando i nipoti avvertono che c’e’ tensione, disapprovazione degli uni nei confronti degli altri protratto nel tempo puo’ creare sconcerto e diffidenza nei nipoti, timori, chiusure, rifiuti. Anche quando genitori e nonni non condividono scelte, opinioni o comportamenti dovrebbero riflettere prima di svalutarsi reciprocamente.

I conflitti e le divergenze di opinione tra adulti non vanno affrontati di fronte ai bambini in quanto questi hanno bisogno di sentire, per la propria stabilita’ e sicurezza, che aldila’ delle normali divergenze tra adulti c’e’ un accordo di fondo tra loro o che in ogni caso e’ sempre possibile trovare una soluzione.

Una delle possibili evoluzioni dei nonni a tempo pieno e’ quella di sostituirsi gradualmente ai genitori. I nonni, piuttosto, non dovrebbero cedere a questa tentazione mantenendo la propria identita’ generazionale nonostante un impegno consistente nei confronti dei nipoti. A loro volta i genitori devono mantenere il proprio ruolo sia quando sono fisicamente lontani sia quando vivono con i nonni.

Una nonna o un nonno possono finire con l’assumere nei confronti dei nipoti quel ruolo di genitori che hanno avuto con i figli mentre dovrebbero adattarsi ad un ruolo differente, quello di nonni appunto, ossia di familiari maturi e ben disposti che forniscono supporto e si coordinano con i genitori.

I nonni che non si adattano alla nuova condizione familiare cercano di occupare spazi che non competono loro, in tal modo diventano invadenti, critici e piuttosto che essere una risorsa finiscono per rappresentare un problema.

Le cause all’origine di questa difficolta’ possono essere di diversa natura e non sempre consapevoli. Le nonne possessive possono essere donne che nell’infanzia hanno subito carenze affettive, frustrazioni o traumi e poiche’ queste ferite sono state rimosse, a distanza di anni queste donne cercano di colmare le proprie insicurezze a spese di figli e nipoti.

I bisogni narcisistici insoddisfatti dell’infanzia, le ferite non del tutto rimarginate le rendono soffocanti e opprimenti, lamentose e pretenziose. Anche uno stato depressivo puo’ portare ad un epilogo simile.

Pertanto il ‘lavoro’ psicologico principale che nonni e nonne devono fare nel momento in cui in famiglia arriva il primo nipotino e’ accettare un nuovo tipo di posizionamento nella cerchia familiare.

 

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