L’ANSIA non è soltanto un disturbo, ma un esperire umano dovuto a molti fattori esterni ed interni all’individuo, tra cui il senso di finitezza e precarietà (per esempio la morte, ce ne accorgiamo quando colpisce conoscenti, amici, genitori o quando riflettiamo su un futuro che sentiamo incerto); il senso di colpa legato alla morale innata e al continuo conflitto tra piacere e dovere; la perdita dei valori e dei significati della vita (si tratta di un’ansia spirituale provocata dalla perdita di una risposta all’interrogativo sul significato dell’esistenza); la consapevolezza che le nostre capacità siano insufficienti a ricalcare il modello che di noi ci siamo fatti (senso di inadeguatezza, ansia di insufficienza).
Ma al di là dell’ansia esistenziale di noi tutti, l’ansia può assumere connotazioni sempre più personali e specifiche, si parla in questo caso di FOBIA D’ANSIA O PSICONEVROSI FOBICA. Le fobie d’ansia insorgono solo quando la persona si trova di fronte all’oggetto fobico o alla situazione fobica. Tipiche fobie d’ansia sono la claustrofobia, la paura del chiuso, degli ambienti piccoli chiusi, dell’ascensore, la zoofobia, la paura degli animali, la demofobia, la paura della folla, la dromofobia, la paura di viaggiare, dei mezzi di trasporto, la pirofobia, la paura del fuoco, degli incendi, l’acrofobia, la paura dell’altezza, del vuoto, del precipitare, l’ereutofobia, la paura di arrossire, l’astrofobia, la paura dei tuoni, dei lampi, dei fulmini, dei temporali, la fobia del terremoto.
L’ aerofobia, la paura di volare, ad esempio, è molto frequente, essa si manifesta in uno stato di ansia che inizia dal momento in cui la persona decide o è costretta a compiere un viaggio in aereo. L’ansia può raggiungere livelli elevatissimi al momento dell’ingresso in aereoporto. Si cercano evitamenti, comportamenti per deviare l’attenzione. Spesso queste fobie sono complesse, quella dell’aereo contiene in sé la paura di viaggiare, la paura di catastrofi e la claustrofobia contemporaneamente. Spesso l’ansioso ha paura di tutto ciò che può rappresentare una minaccia alla propria esistenza, quella minaccia che è la motivazione dell’ansia.
Una persona che ha la fobia degli incendi dorme tranquillo se sa che nella sua casa non ci sono probabilità di incendio e sa che vi sono delle possibilità di fuga. La paura può riaffiorare se va, ad esempio, in un albergo dove controllerà tutte le possibilità di fuga e di salvezza. Verificatele la sua ansia si placa.
Un’altra fobia d’ansia piuttosto frequente è l’agorafobia che si struttura in un disturbo più coinvolgente e quindi con minori possibilità di evitamenti con limitazione notevole della propria libertà d’azione. Una persona prova all’improvviso, mentre si trova per la strada una crisi d’angoscia, non può sopportare lo spazio che la circonda e tende a rifugiarsi in un negozio, in una farmacia o se ce la fa a tornare a casa. Sul piano fisico può manifestare tremori, variazione della frequenza del battito cardiaco, sudorazione, etc… e sul piano psichico può provare la sensazione di morte imminente e di non poter essere soccorso. Il ricordo dell’angoscia induce l’agorafobico ad evitare di ritrovarsi nella situazione che ha provocato la prima crisi, ad esempio facendosi accompagnare dal coniuge, da un parente o da un amico al lavoro, programmando percorsi obbligati dove ci siano possibilità di soccorso. Anche l’agorafobia è complessa e può contenere in sé paure diverse, come la fobia dell’infarto o la fobia dei luoghi chiusi affollati.
Le fobie sociali sono caratterizzate dalla paura di parlare in pubblico, di incontrare persone ritenute ‘superiori’ in senso gerarchico, di esprimersi male, di fare brutte figure in situazioni conviviali, etc …
In rari casi le fobie possono derivare da un evento traumatico condizionante accaduto in un periodo precedente della vita, si parla in questo caso di fobie traumatiche. In tutti gli altri casi le fobie possono insorgere senza che vi sia mai stato un chiaro evento traumatico e sono determinate da più fattori patogenetici. Il vissuto fobico infatti può essere stato condizionato dall’ambiente in cui è cresciuta la persona, dai criteri educativi e molto spesso è collegato a reazioni difensive da propri impulsi non accettati e censurati, impulsi omicidi, aggressivi, immorali, che si manifestano per situazioni più specifiche della vita adulta in persone che non avevano mai manifestato prima sintomi fobici.