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Ansia, fobie, attacchi di panico e ipocondria

Ansia fobie attacchi di panico ipocondria, quante volte capita di sentire pronunciare queste parole … quante volte siamo proprio noi a  pronunciarle: “in questo periodo sono proprio in ansia … mia mamma ha un carattere ansioso … la mia amica è ipocondriaca … oggi mi è quasi sembrato di avere un attacco di panico!”

ANSIA

L’ANSIA non è soltanto un disturbo, ma un esperire umano dovuto a molti fattori esterni ed interni all’individuo, tra cui il senso di finitezza e precarietà (per esempio la morte, ce ne accorgiamo quando colpisce conoscenti, amici, genitori o quando riflettiamo su un futuro che sentiamo incerto); il senso di colpa legato alla morale innata e al continuo conflitto tra piacere e dovere; la perdita dei valori e dei significati della vita (si tratta di un’ansia spirituale provocata dalla perdita di una risposta all’interrogativo sul significato dell’esistenza); la consapevolezza che le nostre capacità siano insufficienti a ricalcare il modello che di noi ci siamo fatti (senso di inadeguatezza, ansia di insufficienza).

Ma al di là dell’ansia esistenziale di noi tutti, l’ansia può assumere connotazioni sempre più personali e specifiche, si parla in questo caso di FOBIA D’ANSIA O PSICONEVROSI FOBICA. Le fobie d’ansia insorgono solo quando la persona si trova di fronte all’oggetto fobico o alla situazione fobica. Tipiche fobie d’ansia sono la claustrofobia, la paura del chiuso, degli ambienti piccoli chiusi, dell’ascensore, la zoofobia, la paura degli animali, la demofobia, la paura della folla, la dromofobia, la paura di viaggiare, dei mezzi di trasporto, la pirofobia, la paura del fuoco, degli incendi, l’acrofobia, la paura dell’altezza, del vuoto, del precipitare, l’ereutofobia, la paura di arrossire, l’astrofobia, la paura dei tuoni, dei lampi, dei fulmini, dei temporali, la fobia del terremoto.

L’ aerofobia, la paura di volare, ad esempio, è molto frequente, essa si manifesta in uno stato di ansia che inizia dal momento in cui la persona decide o è costretta a compiere un viaggio in aereo. L’ansia può raggiungere livelli elevatissimi al momento dell’ingresso in aereoporto. Si cercano evitamenti, comportamenti per deviare l’attenzione. Spesso queste fobie sono complesse, quella dell’aereo contiene in sé la paura di viaggiare, la paura di catastrofi e la claustrofobia contemporaneamente. Spesso l’ansioso ha paura di tutto ciò che può rappresentare una minaccia alla propria esistenza, quella minaccia che è la motivazione dell’ansia.

Una persona che ha la fobia degli incendi dorme tranquillo se sa che nella sua casa non ci sono probabilità di incendio e sa che vi sono delle possibilità di fuga. La paura può riaffiorare se va, ad esempio, in un albergo dove controllerà tutte le possibilità di fuga e di salvezza. Verificatele la sua ansia si placa.

Un’altra fobia d’ansia piuttosto frequente è l’agorafobia che si struttura in un disturbo più coinvolgente e quindi con minori possibilità di evitamenti con limitazione notevole della propria libertà d’azione. Una persona prova all’improvviso, mentre si trova per la strada una crisi d’angoscia, non può sopportare lo spazio che la circonda e tende a rifugiarsi in un negozio, in una farmacia o se ce la fa a tornare a casa. Sul piano fisico può manifestare tremori, variazione della frequenza del battito cardiaco, sudorazione, etc… e sul piano psichico può provare la sensazione di morte imminente e di non poter essere soccorso. Il ricordo dell’angoscia induce l’agorafobico ad evitare di ritrovarsi nella situazione che ha provocato la prima crisi, ad esempio facendosi accompagnare dal coniuge, da un parente o da un amico al lavoro, programmando percorsi obbligati dove ci siano possibilità di soccorso. Anche l’agorafobia è complessa e può contenere in sé paure diverse, come la fobia dell’infarto o la fobia dei luoghi chiusi affollati.

Le fobie sociali sono caratterizzate dalla paura di parlare in pubblico, di incontrare persone ritenute ‘superiori’ in senso gerarchico, di esprimersi male, di fare brutte figure in situazioni conviviali, etc …

In rari casi le fobie possono derivare da un evento traumatico condizionante accaduto in un periodo precedente della vita, si parla in questo caso di fobie traumatiche. In tutti gli altri casi le fobie possono insorgere senza che vi sia mai stato un chiaro evento traumatico e sono determinate da più fattori patogenetici. Il vissuto fobico infatti può essere stato condizionato dall’ambiente in cui è cresciuta la persona, dai criteri educativi e molto spesso è collegato a reazioni difensive da propri impulsi non accettati e censurati, impulsi omicidi, aggressivi, immorali, che si manifestano per situazioni più specifiche della vita adulta in persone che non avevano mai manifestato prima sintomi fobici.

FOBIA

La FOBIA OSSESSIVA o NEVROSI OSSESSIVO- FOBICA si struttura su base emotiva e ansiosa, ma la sua espressione più evidente è un disturbo del pensiero che perde la sua caratteristica di poter essere libero. Il dubbio impedisce il libero fluire dei pensieri in quanto costringe a continui ripensamenti (ad esempio controllare la chiavetta del gas, …). Anche le superstizioni rappresentano impacci di cui vorremmo liberarci in quanto ci costringono a compiere continui rituali. Intoppi emotivamente coinvolgenti sono anche le paure, piccole manie che provocano rallentamenti e disagio. Ordine e ostinazione caratterizzano le persone che soffrono di fobia ossessiva, ma i tratti che più comunemente appaiono sono l’insicurezza, la timidezza, il perfezionismo, il bisogno di completezza per superare l’insicurezza. L’ansia è alla base dell’ossessività, ma l’ossessività provoca l’ansia.

Nella fobia ossessiva un pensiero, una paura, un dubbio, invadono tutta la mente, la coscienza e la volontà di una persona limitandone la libertà e costringendolo ad innescare una serie di cerimoniali di difesa che non cancellano le ossessioni, pertanto la persona tenta di perfezionare i cerimoniali e in questo tentativo li ossessivizza entrando in un circolo serrato.

Altre volte si ha l’impressione che l’ansia non abbia la possibilità di scaricarsi su oggetti o situazioni specifici e che essa resti libera, quindi più lesiva per la vita quotidiana, si parla in questo caso di PSICONEVROSI D’ANSIA. Si tratta di una paura senza oggetto. L’ansia ha funzione anticipatoria di allerta, di paura, di vigilanza, ma si fa patologica quando è troppo intensa e carica di idee pessimistiche.

L’ansia può giungere a permeare gli aspetti della vita quotidiana in maniera stabile, si parla di CARATTERE ANSIOSO.

È opportuno distinguere tra ANSIA e PAURA, spesso è l’ansia che coagulandosi su un oggetto o una situazione viene trasformata in paura consentendo di avere l’illusione di potersi difendere e rappresenta un sollievo all’ansia che con la sua indeterminatezza è insopportabile.

È opportuno inoltre distinguere tra ANSIA e ANGOSCIA, quest’ultima compare in modo critico con intensi fenomeni vegetativi, con sofferenza acuta e di breve durata. L’attesa della minaccia non è sentita come incombente, ma come attuale.

L’ansia e l’angoscia si accompagnano a fenomeni neurovegetativi: sudorazione, tremori, variazione della frequenza cardiaca, sensazione di costrizione toracica, etc …

Esiste inoltre la possibilità che l’ansia trovi un’espressione somatica d’organo determinando l’insorgere di un QUADRO IPOCONDRIACO laddove la causa del disagio non è da rintracciare su base medica in quanto il disagio trae origine nella dimensione psico- affettiva ed emotiva. Al tempo stesso, per una corretta diagnosi differenziale, bisogna essere consapevoli del fatto che esistono delle crisi d’ansia acute con reale base organica. Un esempio è rappresentato dalle crisi d’ansia nei portatori di feocromocitoma per la messa in circolo di adrenalina o ancora dai disturbi organici che, soprattutto nelle persone anziane, sono preannunciati da un progressivo crescere del livello d’ansia apparentemente immotivato, come prima di una trombosi cerebrale.

Nell’ipocondria sono presenti: una preoccupazione morbosa per la propria salute (i timori possono riguardare una malattia senza nome, da scoprire o una malattia specifica), ansia e depressione, sensazioni somatiche sgradevoli, il ricorso incessante a medici e medicine, indifferenza verso tutto quello che non riguarda i propri malesseri. Il discorso della persona che soffre di ipocondria si polarizza sui disturbi del corpo, spesso usa un linguaggio tecnico- scientifico appreso dai libri.

ATTACCHI DI PANICO

Gli ATTACCHI DI PANICO sono episodi di improvvisa ed intensa paura. Sono accompagnati da sintomi somatici, palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata. La paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante. Con la paura degli attacchi di panico diventa quasi impossibile uscire di casa da soli, viaggiare, stare in mezzo alla folla o in coda, etc … L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente e la persona diviene schiava dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarla mai sola e ad accompagnarla ovunque, con il conseguente senso di frustrazione che deriva dal fatto di dipendere dagli altri. Di solito gli attacchi di panico sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita possono infatti fungere da fattori precipitanti, tra quelli riferiti più comunemente ci sono il matrimonio o la convivenza, la separazione, la perdita o la malattia di una persona significativa, l’essere vittima di una qualche forma di violenza, problemi finanziari e lavorativi.

Molto utile per il trattamento degli attacchi di panico ed in generale dei disturbi d’ansia e’ l’ Emdr.

La psicoterapia tradizionale e l’Emdr possono essere associati all’impiego di tecniche psico- corporee, strumenti che la persona che soffre di un disturbo d’ansia puo’ utilizzare anche autonomamente al di fuori del setting clinico per trarre un temporaneo sollievo dall’ansia e sentirsi aiutato rispetto alla gestione ed al contenimento dell’ansia quando si trova da solo.

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