• Giugno

    19

    2020
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La deprivazione del contatto fisico affettuoso durante il primo anno di vita. I danni al cervello e le conseguenze sulla risposta affettiva

La deprivazione del contatto fisico affettuoso durante il primo anno di vita. I danni al cervello e le conseguenze sulla risposta affettiva

Diversi studi hanno mostrato che durante i periodi di formazione e crescita del cervello alcuni tipi di deprivazione sensoriale causano uno sviluppo difettoso dei sistemi neuronali che presiedono alla risposta affettiva.

Famoso è l’esperimento di Harlow condotto tra gli anni ’50 e ’60 nel quale, in totale carenza materna, le scimmie apparivano a volte apatiche, a volte iperattive, con improvvise esplosioni di violenza. Allevate in isolamento, erano socialmente invalide, spesso si abbracciavano da sole e si dondolavano come i bambini autistici.

Harlow all’epoca del suo esperimento non sapeva che questi disturbi del comportamento erano accompagnati da danni cerebrali. Solo studi più recenti infatti hanno mostrato che durante i periodi di formazione e crescita del cervello alcuni tipi di deprivazione sensoriale come in particolare l’assenza del contatto fisico con la madre causano uno sviluppo difettoso dei sistemi di neuroni responsabili della risposta affettiva. Poichè questi stessi circuiti nervosi agiscono, mediante un meccanismo di inibizione reciproca, sui centri cerebrali implicati nella violenza, è possibile che la carenza precoce determini nell’adulto difficoltà nel controllo degli impulsi violenti.

Secondo Prescott il disturbo ha origine nel sistema somatosensorio del cervelletto che regola le sensazioni di movimento e di equilibrio (sistema vestibolare) e tattili (sistema somestesico). Più di altre sensibilità, come quella visiva o uditiva, tatto e movimento sembrano direttamente legati alla vita emotiva. Diverse ricerche hanno messo in evidenza un comportamento sociale ed emotivo abnorme negli animali di laboratorio deprivati di stimoli tattili e motori.

William Mason e Gershon Berkson hanno introdotto una variante nello schema sperimentale di Harlow, applicando alla madre surrogato rivestita di spugna un meccanismo oscillante. I piccoli scimpanzè che in questo modo quando si rifugiavano sulla madre surrogato di spugna venivano cullati, non sviluppavano la sindrome da carenza materna.

Robert Heath e Bernard Saltzburg hanno registrato, mediante elettrodi impiantati in sede, l’attività elettrofisiologica delle zone limbica e cerebellare in alcuni esemplari molto violenti tratti dal gruppo di scimmie allevato in isolamento da Harlow. I segnali bioelettrici captati dagli elettrodi davano un tracciato abnorme con scariche puntute che non si osservavano nelle scimmie normali. Anche l’analisi computerizzata dei tracciati eeg in corrispondenza della zona limbica e del cervelletto produceva gli stessi risultati.

Austien Riesen ha dimostrato che le scimmie allevate in isolamento presentano differenze significative nella ramificazione dei neuroni della corteccia somatosensoria e motoria, ma non nella corteccia visiva. Murray e Greenough hanno scoperto che le ramificazioni delle cellule nervose del cervelletto sono più estese e abbondanti nelle scimmie cresciute in colonie numerose che in quelle allevate in isolamento o a coppie. Pertanto sembra che l’influenza ambientale si imprima nella struttura del cervello che a sua volta plasmerà l’ambiente esterno. Inoltre è emersa una correlazione significativa fra il grado di contatto fisico affettuoso riservato ai bambini nel primo anno di vita e il livello di violenza nella vita adulta. Quando il clima nell’infanzia è poco affettuoso la violenza è diffusa nella vita quotidiana degli adulti, mentre se il comportamento riservato al bambino nel primo anno di vita è tenero la violenza è scarsa.

I paesi industrializzati soffrono di una crisi nei legami affettivi che si riflette nell’elevata percentuale di divorzi, nei delitti a sfondo sessuale, nell’alcolismo e nelle tossicodipendenze. Probabilmente in assenza di un ambiente adeguato al bisogno di contatti fisici affettuosi nella prima infanzia e oltre una società armoniosa e pacifica è impossibile.

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