• Giugno

    18

    2017
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COME NASCE LA GELOSIA?

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La gelosia è un sentimento che ciascuno di noi conosce o ha provato in base al proprio carattere e alle proprie esperienze, chi con maggiore chi con minore intensita’.

In ambito psicoanalitico la gelosia affonda le sue radici nel “triangolo sessuale” tra madre, padre e bambino conosciuto come  “complesso edipico”, una delle tappe fondamentali dello sviluppo psicosessuale del bambino secondo Freud. Pertanto la gelosia e’ profondamente radicata nell’inconscio.

Il complesso di Edipo è ispirato al dramma greco scritto da Sofocle. Edipo, re di Tebe, reagisce alla scoperta di aver ucciso suo padre e di aver procreato dei figli con sua madre, accecandosi e chiedendo l’esilio. Uccidendo suo padre Laio e sposando sua madre Giocasta, Edipo ci mostra i nostri desideri infantili soddisfatti.

Il complesso di Edipo ha carattere universale. Il sentimento d’amore verso la propria madre e la gelosia verso il padre sono sentimenti comuni a tutti i bambini. Per ognuno il primo impulso sessuale e’ rivolto verso la propria mamma ed il primo odio verso il papa’.

Quando il bambino inizia a sperimentare il piacere prodotto dal suo organo genitale, tra i tre e i cinque anni, nutre un forte desiderio sessuale verso la madre, vorrebbe sposarla, inizia a desiderare di poter sostituire il papa’ che vive come un impedimento nel raggiungimento del suo oggetto d’amore, la mamma. Quindi il papa’ inizia ad essere vissuto in modo ambivalente dal figlio in quanto da un lato il bambino prova affetto e si identifica con lui, d’altro lato prova gelosia ed ostilita’ nei suoi confronti. Anche la bambina, nello stesso periodo dello sviluppo, desidera il papa’ ed inizia a provare sentimenti ambivalenti verso entrambi i genitori.

Robert Emde ha evidenziato il senso di esclusione del bambino, il quale secondo l’autore si sente escluso dall’intimita’ sessuale dei genitori nella fase edipica e dal loro campo attentivo nelle fasi precedenti dello sviluppo.
Freud ha distinto 3 tipi di gelosia.

Una l’ha definita gelosia competitiva o normale: la persona che ne soffre sperimenta intensi stati di ansia temendo di perdere il proprio compagno/marito o la propria compagna/moglie, prova una forte rabbia verso la persona che vive come rivale con la quale si sente in competizione. In questo tipo di gelosia e’ molto intensa la rivalita’ ma altrettanto forte e’ il senso di critica verso se stessi in quanto ci si ritiene responsabili dell’eventuale perdita del proprio compagno o della propria compagna. Questo tipo di gelosia e’ collegata al complesso di Edipo e quindi al sentimento di rivalità vissuto nei confronti del padre.

Per questo motivo, anche se e’ stata definita normale, questa gelosia non è interamente razionale, non e’ proporzionata alla situazione affettiva attuale in quanto, traendo origine dal complesso di Edipo e dalla rivalita’ fraterna, e’ profondamente radicata nell’inconscio e in quelli che sono stati i primi impulsi nell’infanzia.

Nella gelosia proiettata, il secondo tipo di gelosia descritto da Freud, la persona gelosa proietta e quindi attribuisce al partner i propri desideri inconsci di tradimento che non accetta in se stesso. La possibilita’ che sia il partner a tradire e’ meno doloroso da accettare rispetto all’idea di poter essere un traditore quando non si riescono ad accogliere con benevolenza i propri desideri trasgressivi.

Il terzo tipo di gelosia descritto da Freud e’ la gelosia delirante che contiene elementi della gelosia competitiva o normale ed elementi della gelosia proiettata. In questo tipo di gelosia la persona che ne soffre proietta ed attribuisce al proprio compagno o compagna propri desideri omosessuali verso la persona che vive come rivale. In questo modo e’ come se dicesse: “e’ la mia compagna che ama quell’uomo, non io”, analogamente nel caso in cui sia una donna a soffrire di gelosia delirante: “e’ il mio compagno che ama quella donna, non io”.

Questo non significa che chi è geloso e’ un omosessuale latente, ma spostando il focus dalla componente omosessuale di cui parlava Freud alla dimensione narcisistica, possono risultare piu’ comprensibili molti aspetti della gelosia. Chi manifesta problemi narcisistici non e’ in grado di amare se stesso ma ammira persone del proprio sesso desiderando di essere come loro. Questo desiderio che per certi aspetti puo’ essere considerato omosessuale riflette la difficolta’ ad amarsi e a riconoscere il proprio valore. Chi soffre di gelosia delirante e’ attratto da persone del proprio sesso che idealizza. Di qui nasce il dubbio ‘delirante’ che il proprio compagno/compagna possa essere attratto da questa persona idealizzata.

Il percorso di psicoterapia mette in luce come le persone che soffrono di gelosia vivano con una certa difficolta’ la propria identita’ maschile o femminile e ritengono gli altri migliori e piu’ interessanti di loro.

Il percorso psicoterapeutico puo’ essere molto importante in queste situazioni in quanto aiuta ad acquisire una maggiore accettazione di se stessi ed una maggiore consapevolezza del proprio valore.

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