• Maggio

    29

    2020
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Chi sono i gelosi?

Chi sono i gelosi?

Sono stati condotti diversi studi sulla gelosia nel tentativo di comprendere meglio i gelosi.

Brison, White, Robert Bringle e altri studiosi di psicologia sociale hanno cercato di definire la gelosia erotica. Non è un’emozione sola ma molte: rabbia, ansia, odio e umiliazione, vergogna, afflizione e sospetto.

La maggior parte degli psicologi ritengono che la gelosia implichi una minaccia all’autostima oltre che ad un rapporto privilegiato, minaccia che può essere reale, potenziale o immaginaria. Quello che interessava scoprire ai pionieri dello studio scientifico della gelosia era chi sono i gelosi, che tipo di persone sono più vulnerabili alla gelosia, quali circostanze la provocano, quali comportamenti ne derivano.

Diverse ricerche confermano il nesso tra gelosia e stima di sè, altre rivelano nette differenze sessuali: le donne, per esempio, più spesso cercano di ingelosire il compagno e di fronte alla minaccia di una rivale reagiscono solitamente cercando di salvare il rapporto, mentre gli uomini cercano di salvare la faccia.

Elliot Aronson e Ayala Pines, due studiosi di psicologia sociale, hanno condotto un lavoro che si basa su un questionario di gelosia sessuale articolato in oltre 200 domande individuate per ottenere dati su diversi aspetti della gelosia. Alcune domande implicano una risposta si/no, la maggior parte chiedono di indicare un valore da 1 a 7 che corrisponde meglio all’atteggiamento o all’esperienza del soggetto.

Dall’analisi statistica dei risultati Aronson e Pines hanno ottenuto delle correlazioni significative fra la gelosia e certe caratteristiche o circostanze personali. Questa ricerca conferma il pensiero di diversi autori che la gelosia si accompagni a sentimenti di insicurezza e ad un’immagine di sè non positiva. Inoltre i gelosi di un’infedeltà vera o presunta del partner sono spesso a loro volta infedeli. I soggetti che confessavano un tradimento molto spesso si sentivano insicuri rispetto al rapporto sentimentale ma soffrivano di frequenti accessi di gelosia. La loro tendenza a commettere infrazioni induce coloro che tradiscono al sospetto che anche l’altro ne sia capace. Si tratta di un meccanismo noto come proiezione tramite il quale un proprio impulso o desiderio viene attribuito ad un’altra persona, in questo caso viene appunto proiettato sul partner.

I gelosi sembrano essere persone infelici . Le persone che si dichiaravano più insoddisfatte della loro vita erano gli stessi che provavano più gelosia. Le persone che affermavano di non essere felici col partner attuale erano estremamente gelosi, a dispetto di quanto si potesse pensare ossia che le persone insoddisfatte del proprio rapporto sentimentale fossero indifferenti alla prospettiva di un’infedeltà.

I gelosi sembrano essere molto legati al partner. La gelosia era più frequente in quei soggetti che rispondevano con un ‘no’ più deciso ossia attribuendo un valore pari a 1 o 2 alla risposta a domande come “Se trovassi un’altra persona con cui entrare in intimità, lasceresti il partner attuale?”

La durata del rapporto di coppia è un fattore importante per quanto riguarda la gelosia ed inoltre le persone più giovani risultavano più spesso gelose.

Un altro risultato ha mostrato che basta poco per scatenare la gelosia nelle persone gelose. Le persone che sostenevano di provare più spesso gelosia erano quelle che rispondevano “si” alla domanda “Ti sentiresti geloso se telefonassi al tuo partner e il numero fosse occupato?”

La gelosia è molto difficile da mascherare. Coloro che riconoscevano di essere spesso gelosi sostenevano anche di sapere di essere considerati gelosi dai loro amici.

Gregory White ha messo a punto un questionario che si articola in 35 pagine di domande sulla gelosia e un gran numero di tratti di personalità, atteggiamenti e comportamenti che potrebbero essere correlati, le persone dovevano rispondere mediante una scala in 9 punti.

La gelosia veniva valutata attraverso 6 domande: “Quanto ti fanno ingelosire i rapporti del tuo partner con le persone dell’altro sesso?”, “In generale pensi di essere una persona gelosa?”, “Hai mai pensato seriamente di rompere col tuo partner a causa della sua attrazione per una persona dell’altro sesso?”, “Il mio rapporto col partner attuale mi ha reso (da ‘molto più’ a molto meno’) geloso di quello che sono normalmente “, “Quanto spesso ti capita di essere geloso del rapporto del tuo partner con persone dell’altro sesso?”, “Fino a che punto la tua gelosia è un problema nel vostro rapporto?”.

White ha selezionato 150 coppie per il suo studio. Di queste il 21% si consideravano occasionali (almeno uno dei partner usciva anche con altri), il 50% erano coppie stabili, il 13% erano conviventi, il 16% sposate . Le coppie non sposate stavano insieme da poco meno di un anno.

I risultati ottenuti da White confermano quelli di Aronson e Pines che la gelosia si accompagni al senso di dipendenza dal rapporto con l’altro e insieme al sentimento che l’altro in qualche misura si sottragga al rapporto.

Su un punto i risultati ottenuti da White si discostano da quelli di Aronson e Pines: la scarsa autostima cronica in sè e per sè, misurata da domande quali “Ho un atteggiamento positivo verso me stesso” oppure “Mi sento inutile”, correla con la gelosia solo nei maschi. Ma dalle domande che misurano altri aspetti della stima di sè White ha trovato una correlazione con la gelosia per entrambi i sessi. I soggetti la cui autostima dipendeva molto dal giudizio del partner di solito risultavano anche molto gelosi. I più gelosi davano risposte affermative a domande come “Avrei una pessima idea di me stesso se il mio partner non mi rispettasse”, mentre i meno gelosi rispondevano affermativamente a enunciati del tutto diversi come “Mi accorgo di essere piuttosto contento di me, indipendentemente dal giudizio del mio partner”.

Le persone gelose tendono a considerarsi dei partner inadeguati come si è evinto dalle risposte a domande come “Diresti di essere il tipo di persona che il tuo partner cerca?” I più gelosi si consideravano più profondamente coinvolti nel rapporto in confronto al partner. White ha analizzato variabili come la percezione soggettiva di inadeguatezza e il coinvolgimento relativo concludendo che questi due aspetti non solo compaiono nelle persone gelose ma effettivamente causano la gelosia. La spiegazione data da White è che entrambe queste caratteristiche inducono le persone a considerare fragile il loro rapporto sentimentale, in parte perchè chi si sente inadeguato avverte acutamente il maggior rischio di attrazione fra il partner e un eventuale rivale.

Una fase del lavoro di ricerca di White ha segnato una svolta nello studio del rapporto che lega la gelosia alla scarsa autostima. Ciò che interessava era un tipo particolare di sfiducia in se stessi, la sfiducia di poter soddisfare sentimentalmente il partner. White ha cercato di rispondere all’interrogativo relativo a che cosa viene prima, l’esperienza della gelosia o la percezione soggettiva della propria inadeguatezza dal punto di vista sentimentale? Sembra ci siano due risposte, una per gli uomini e una per le donne. La parte del questionario che interessava per rispondere a tale interrogativo erano sei domande sui sentimenti di gelosia ed altre relative alla percezione che i soggetti avevano di se stessi come partner, come ad esempio “Hai mai avuto l’impressione che per quanto ce la mettessi tutta non riuscissi a rendere felice il partner?” White ha concluso che nelle donne compaiono prima i sentimenti di inadeguatezza personale che sfociano poi nella gelosia, mentre negli uomini avviene l’inverso, solo dopo aver avuto motivi di gelosia cominciano a preoccuparsi di ciò che non va in loro. White ha spiegato questa differenza tra i due sessi rifacendosi a ricerche condotte precedentemente da cui è risultato che in misura maggiore le donne tendono a monitorare e ad occuparsi in misura maggiore dei loro rapporti personali e sentimentali, sono più attente a ciò che succede e agli effetti che la loro personalità esercita sull’altro, quindi al loro contributo personale alla relazione. Molto prima che una rivale si affacci all’orizzonte, le donne tengono d’occhio quegli aspetti di sè che possono dispiacere al partner mentre gli uomini, più assorbiti dal mondo esterno che dal proprio mondo interno, prestano meno attenzione alla relazione e al proprio contributo personale alla relazione fino al momento in cui le cose non hanno già iniziato a degenerare.

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