• Dicembre

    28

    2019
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L’ autoregolazione : la capacità di autoregolare emozioni e comportamenti

L’ autoregolazione : la capacità di autoregolare emozioni e comportamenti

La nostra mente fisiologicamente è impegnata costantemente in ragionamenti, pensieri, ricordi, immagini. Alcune volte possiamo essere così coinvolti da questi stati mentali da perdere il contatto con la realtà esterna al punto tale da non sentire neanche la voce di una persona che ci chiama. Altre volte quando questi stati mentali sono vissuti come preoccupazioni ed è così doloroso sopportarli che si vorrebbe poter scollegare la testa per trovare un po’ di serenità. Naturalmente noi non siamo consapevoli di tutti i pensieri che facciamo.

Come possiamo prenderci cura della naturale tendenza della nostra mente a vagare, in che modo possiamo sospendere volontariamente il flusso di pensieri stressanti? Una pratica possibile è la mindfulness, la consapevolezza che emerge dal prestare attenzione all’esperienza nel qui e ora intenzionalmente ed in modo non giudicante.

Con la mindfulness la mente viene allenata a restare nel momento presente sviluppando saggezza e accettazione, risorse che l’agitazione e la confusione di una mente distratta da mille pensieri rendono inaccessibili ma che sono sempre presenti in noi.

Ascoltare e osservare in modo non giudicante le proprie emozioni, le sensazioni corporee e i propri pensieri, senza cercare di modificarli, allontanarli o sopprimerli, aiuta a sviluppare abilità che ci liberano dal rimuginio e dalle reazioni impulsive mettendoci invece in contatto autentico con il nostro mondo interno e con ciò che ci circonda.

Questo processo di cambiamento è reso possibile da una pratica costante che conduce all’ autoregolazione della mente e ad un modo di approcciarsi ai propri vissuti caratterizzato da curiosità, apertura e accettazione.

Il tentativo di controllare e bloccare emozioni e pensieri spesso li rende più vividi e persistenti, mentre la consapevolezza e il potenziamento dell’ autoregolazione può guidare la mente senza controllarla.

Per ottenere dei cambiamenti è necessario in primis essere consapevoli del nostro funzionamento. La mindfulness ci permette di fermarci e di osservare con sufficiente distacco pensieri ed emozioni. In questo modo possiamo renderci conto di non essere i nostri pensieri, di non essere le nostre emozioni ma che pensieri ed emozioni sono semplicemente manifestazioni della nostra mente. Ciò ci permette di ridurre l’impatto emotivo degli eventi soprattutto di quelli negativi.

La mindfulness ci aiuta ad adottare un atteggiamento di consapevolezza non giudicante dei nostri comportamenti, pensieri ed emozioni. Se proviamo imbarazzo dopo una brutta figura i pensieri di impotenza che ne derivano possono indurci a pensare quanto siamo incapaci e inadeguati, e a continuare a pensare anche per giorni all’accaduto e a tormentarci. Riconoscere che, per quanto doloroso, questo è solo un pensiero, la nostra valutazione di un episodio transitorio favorisce l’indirizzamento delle energie nella riorganizzazione del comportamento, dei processi mentali e delle emozioni. La consapevolezza è una condizione necessaria per bloccare il ‘pilota automatico’ dentro di noi, ma non è una condizione sufficiente. E’ necessaria l’ autoregolazione, la capacità di autoregolare emozioni e comportamenti inizia a svilupparsi fin dalla primissima infanzia attraverso l’interazione con le figure di accudimento primarie che favoriscono il processo di interiorizzazione.

Questa capacità si perfeziona gradualmente fino al momento in cui non si ha più bisogno dell’interazione con i genitori, così si arriva ad essere capaci di autoregolazione nella vita adulta e quindi in grado di gestire i propri pensieri, le proprie emozioni, le proprie relazioni.

Durante la nostra vita sviluppiamo una certa esperienza nel comprendere e nel prevedere il funzionamento dei nostri processi mentali, inoltre modifichiamo le strategie utilizzate per regolarli in modo gradualmente più funzionale ed in relazione ai nostri bisogni, obiettivi, contesti e competenze.

Ci sono enormi differenze da persona a persona rispetto alla capacità di autoregolazione, ci sono persone che, per temperamento e storia di vita, riescono meno di altre a monitorare e autoregolare i propri processi mentali, comportamenti ed emozioni.

Questo è particolarmente evidente nei disturbi di personalità, ma anche nell’ambito della normalità è possibile riscontrare difficoltà nell’ autoregolazione e questo ha un effetto sulla qualità di vita sia a breve che a lungo termine. E’ stato evidenziato come bambini con minori capacità di autoregolazione (tolleranza alla frustrazione, motivazione, resistenza difronte agli ostacoli) hanno maggiori probabilità di diventare adolescenti fragili: fumatori, non diplomati, genitori precoci. Coloro che a 3 anni hanno una minore capacità di autoregolazione, a distanza di 35 anni mostrano una incidenza più alta di problemi fisici come ipertensione, obesità; dipendenza da sostanze; malattie sessualmente trasmissibili; basso profilo lavorativo; problemi finanziari e con la giustizia. Viceversa le persone con migliori capacità di autoregolazione hanno maggiori possibilità di successo formativo e un maggior livello di soddisfazione per la propria vita.

L’ autoregolazione permette il miglior adattamento della persona al proprio ambiente e così favorisce il raggiungimento di obiettivi importanti. L’ autoregolazione ha delle componenti biologicamente determinate e altre apprese dall’interazione con l’ambiente, pertanto la capacità di autoregolazione varia da individuo a individuo e anche nello stesso individuo in momenti di vita diversi.

La difficoltà nel comprendere i propri stati interni e nella regolazione delle emozioni e dei comportamenti può compromettere il benessere dell’individuo e delle persone a lui vicine.

La mindfulness influisce sui meccanismi di autoregolazione incrementando il livello di benessere, aiuta anche nella gestione del dolore e nel contrastare gli effetti dell’invecchiamento cerebrale.

Nel caso di problematiche relazionali causate da disregolazione emotiva e/o comportamentale, come nei disturbi di personalità caratterizzati da discontrollo degli impulsi ma non solo, è necessario intraprendere percorsi più strutturati come la psicoterapia e/o l’EMDR  , percorsi di cui la mindfulness può costituire una parte dell’intervento.

 

 

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